Mi tocca tornare sulla questione. L’Ospedale della Murgia è aperto e sotto controllo. Pur in una situazione difficile determinata dall’emergenza, continua ad assicurare i suoi servizi e le sue attività, ad esclusione di quelle non urgenti. Il personale è al lavoro e merita tutta la nostra stima e gratitudine.
📍 La situazione è sostanzialmente quella che descrissi ieri sera [da qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221219296302822&id=1558501860].
Rispetto a ieri solo un paio di aggiornamenti:
☑️ Sono stati effettuati oggi altri tamponi di controllo su dipendenti, un paio di decine, che portano il numero complessivo di tamponi a 330 circa. Nei prossimi giorni proseguirà il programma di effettuazione dei tamponi, che è partito dai contatti stretti dei casi positivi accertati nel fine settimana scorso e arriverà, nell’arco di una settimana, a coprire tutto il personale del Perinei.
☑️ Parallelamente, si prosegue con la sanificazione degli ambienti.
☑️ Sinora sono emersi quindici casi positivi, tra il personale. Tutti, tranne uno, riconducibili alla situazione di crisi che si è verificata la settimana scorsa al Pronto Soccorso. È infatti il personale di questa unità ad essere stato pesantemente interessato dal contagio. Quindi, il dato significativo è che, almeno stando ai riscontri degli esami sinora effettuati (circa 260-270 sul totale di 330 tamponi), il contagio ha preso le mosse da lì ed è circoscritto all’ambiente del Pronto Soccorso. Tutto il personale risultato positivo è in quarantena. A loro dobbiamo vicinanza e immensa gratitudine.
☑️ Gli ambienti sono stati sanificati. Si aggiunga che da un paio di giorni è attiva la struttura di triage allestita in un container ubicato all’esterno. Il personale del Pronto Soccorso è stato dunque decimato, opera quindi a ranghi ridotti, con innesti recenti di infermieri e con il coinvolgimento nelle turnazioni di medici di altri reparti. Lavorano in condizioni difficili; quindi, massima comprensione, collaborazione, chi presenta situazioni di rischio o sintomi non si avvicini, faccia il triage esterno, cioè deve passare dal container per la valutazione del caso. Spero che il personale del Pronto Soccorso sia ulteriormente supportato e in tal senso sto cercando di dare il mio contributo.
☑️ Che tutto sia nato da una situazione di crisi determinata al Pronto Soccorso è confermato da un’altra circostanza. Purtroppo, dagli esami effettuati e trasmessi oggi dai laboratori regionali impegnati sui tamponi Covid-19, è risultato positivo un altro paziente che era lì in osservazione, in quei maledetti giorni della settimana scorsa, con gli altri due positivi (tra cui l’anziano deceduto) e altri due invece risultati negativi.
📍 Speriamo, e molti elementi lo fanno pensare, che questa catena si sia chiusa. Lo voglio ribadire: pur in condizioni estremamente difficili, dinanzi ad un’emergenza di enorme portata, le procedure e le iniziative dirette a preservare personale (prezioso, sempre e ora ancor più) e pazienti, messe in campo al Perinei, non hanno precedenti, non solo in Puglia. Un programma di tamponi a tappeto e di sanificazioni, per cui sono grato alla direzione di presidio e della asl e ai responsabili delle unità operative.
📍 Il Perinei è aperto e al lavoro. Dobbiamo difendere e preseverare questo fondamentale presidio sanitario. Tutti dobbiamo sentirci impegnati. A chi, tutti i dipendenti, con sacrificio e mille difficoltà, sta consentendo tutto questo, semplicemente, per ora, tutto il nostro supporto e grazie! Domani mattina, andrò a consegnare qualche decina di tute protettive e una decina di maschere, tipo ffp2 (con filtro) e qualche decina di mascherine semplici, che dopo giorni di contatti e ricerche sono riuscito a recuperare. Nonostante la generosità e disponibilità di tanti, dopo il mio appello di qualche giorno fa, è tutto quello che sono riuscito a recuperare. Ringrazio tutti, in particolare Donato Colonna e Domenico Genco, che se ne sono privati dalle loro attività. Una goccia, pochissima cosa, spero davvero che questa storia dei dispositivi di protezione venga risolta rapidamente a livello nazionale. Non se ne trovano, ovunque in Italia. Al Perinei, comunque, ci sono, non molti, ma ci sono. Spero poi che, a proposito di mascherine, alla luce di una disposizione del decreto legge “Cura Italia” che non brilla certo per chiarezza e semplificazione, possa avere un esito positivo un’iniziativa intrapresa da un’azienda del territorio che sto seguendo.
📍 Come scrissi un paio di giorni fa, forse loro non lo sanno, ma quanti sono all’opera, in prima linea, in questa fase, in primo luogo il personale ospedaliero, quindi medici e pediatri di base, personale delle forze dell’ordine (un affettuoso pensiero di riconoscenza e vicinanza ai vigili urbani di Altamura, in particolare ai sei contagiati e ai loro familiari), i volontari, chi opera cura e assiste anziani, disabili, convalescenti, chi assiste e si prende cura dei più fragili della nostra società, chi garantisce servizi fondamentali (dalla raccolta rifiuti ai trasporti, dalla distribuzione e vendita di generi essenziali per la nostra vita agli operai al lavoro nelle fabbriche, dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni ai professionisti senza tutele, dal personale scolastico a quello della protezione civile, senza dimenticare quanti, in una situazione così difficile, hanno la responsabilità del governo a tutti i livelli)… beh, tutti costoro, con l’opera quotidiana, stanno onorando se stessi e le funzioni e i compiti a cui sono chiamati.
Devono essere nostro motivo di orgoglio, perché lavorano per mettere in salvo sia i nostri corpi, la nostra dimensione biologica individuale, sia il nostro corpo sociale, cioè noi in quanto comunità, nazione, rete di affetti, relazioni, storie.
A tutti loro, ancora GRAZIE!
Ci salviamo insieme, se ognuno, per le sue possibilità, fa il suo. Avanti, CALMA, FORZA E CORAGGIO!