Il nostro patrimonio culturale, civile e storico. Il meglio che abbiamo avuto. Il meglio che possiamo dare.
Ieri pomeriggio ho partecipato, a Conversano, al nuovo appuntamento di “Una Comunità che legge”, l’iniziativa promossa dalla “Fondazione Di Vagno” per accompagnare, con un percorso fatto di incontri, relazioni e testimonianze, la costruzione della Biblioteca di Comunità finanziata dalla Regione Puglia, nell’ambito del bando “SMART-IN Puglia” [al riguardo, leggi qui].
Il progetto “Granai del Sapere”, presentato dalla “Fondazione Di Vagno” con il Comune di Conversano e ammesso nei mesi scorsi a finanziamento, è finalizzato al recupero degli spazi al momento inutilizzati del Monastero di San Benedetto e alla successiva attività di gestione di una biblioteca in grado di aprirsi alla comunità, con l’utilizzo sapiente anche dei nuovi linguaggi e degli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica.
La manifestazione si è aperta, alle 16, con una prima sessione dedicata all’approfondimento dello stato di avanzamento del progetto di Community Library nel corso del quale intervenuti Gianvito Mastroleo (presidente della “Fondazione Di Vagno”) e Pasquale Loiacono (sindaco di Conversano), assieme a Vincenzo Locaputo (architetto e direttore dei lavori), Gianvito Vitto (assessore ai lavori pubblici del Comune di Conversano), Ketty Lepore (assessora alle politiche culturali del Comune di Conversano) e Oscar Buonamano (direttore editoriale di “Pagina ‘21”).
Alle ore 17, poi, sono intervenuto, assieme a Filippo Giannuzzi (segretario generale della Fondazione Di Vagno) e Leonardo Musci (archivista), nella seconda sessione riservata alla presentazione del progetto “La Cultura si fa Strada – I Luoghi della Memoria”, la misura che avevo previsto in una norma inserita nella legge regionale di bilancio per il 2019 e finalizzata a promuovere e sostenere attività di ricerca, conservazione, diffusione della conoscenza e fruizione di beni, archivi e luoghi presenti in Puglia, legati a figure e accadimenti che hanno segnato la storia del Novecento in Puglia, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e agli anni immediatamente successivi, facendone attrattori dinamici attorno ai quali ritrovare storie comuni, fare esperienze, recuperare e rinsaldare legami, costruire comunità di cittadini consapevoli.
Le medesime finalità hanno ispirato una apposita proposta di legge (“Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria e degli archivi storici della Puglia”) alla quale ho lavorato nei mesi scorsi e che, dopo l’approvazione all’unanimità in VI Commissione consiliare, attende ora solo l’ultimo via libera da parte del Consiglio regionale al fine di rendere sistematico e continuativo, anche per i prossimi anni, l’impegno della Regione Puglia su questi temi [ne avevo scritto qui, ad esempio].
Per quest’anno, intanto, nell’ambito della misura del bilancio 2019, la Fondazione Di Vagno – come pure la Fondazione Gramsci e l’IPSAIC – Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore”, con i rispettivi archivi, e la “Casa Rossa” di Alberobello, il “Campo 65” di Altamura e il “Museo della memoria e dell’accoglienza” di Nardò – è beneficiaria di un finanziamento regionale per valorizzare e rendere più fruibile e accessibile il suo archivio storico in modo da metterlo a disposizione di una comunità più vasta rispetto a quella dei soli studiosi o ricercatori [leggi qui].
La terza sessione del programma, infine, a partire dalle ore 18, è stata dedicata alla presentazione del libro vincitore del Premio di ricerca “Giuseppe Di Vagno”. Con gli Autori Eugenio Levi, Rama Dasi Mariani, Melissa Mongiardo, ne hanno discusso Daniele Petrosino (professore di sociologia, Università degli studi di Bari), Nicola Daniele Coniglio (professore di politica economica, Università degli studi di Bari) e Leonardo Palmisano (scrittore e sociologo). Ha moderato l’incontro Cristiana Castellotti (caporedattrice di “Prima Pagina” e “Tutta la città ne parla”, Radio3 Rai).