Rappresenta un grande successo per la Puglia l’approvazione, ieri, alla Camera dei Deputati, da parte delle Commissioni riunite VII (“Cultura, scienza e istruzione”) e XI (“Lavoro pubblico e privato”), dell’emendamento al Decreto legge n. 126/2019 che consente anche ai tantissimi insegnanti precari pugliesi che hanno partecipato al progetto regionale “Diritti a Scuola” la partecipazione al concorso straordinario per l’immissione in ruolo di 24mila docenti precari di scuole secondarie di primo e secondo grado che abbiano svolto almeno tre anni di servizio [da qui, uno dei miei ultimi interventi sul tema]
Si tratta di un risultato molto significativo che è stato possibile conseguire anche grazie al grande lavoro svolto a livello istituzionale e alla mobilitazione degli insegnanti coinvolti che, in Puglia, ha portato lo scorso 5 novembre il Consiglio regionale ad approvare all’unanimità una mozione (di cui sono stato il primo firmatario) con la quale ci si impegnava ad un’azione corale – tra Presidente della Regione, Giunta, Parlamentari eletti in Puglia e forze politiche – al fine di evitare che si determinassero ingiustificate disparità di trattamento ai danni di tanti docenti pugliesi [da qui, il testo].
Il Decreto, infatti, nella sua formulazione originaria, penalizzava gravemente gli insegnanti pugliesi che hanno partecipato al progetto “Diritti a Scuola” (ribattezzato dall’anno scolastico 2018/2019 “Tutto a Scuola”) promosso dalla Regione e che prevede, da dieci anni, lo svolgimento di attività di contrasto alla dispersione scolastica, di recupero e potenziamento formativo degli studenti.
Questi insegnanti, stando a quanto previsto dal Decreto approvato inizialmente dal Governo, non avrebbero potuto partecipare al concorso straordinario dal momento che la tipologia di contratto dagli stessi sottoscritto (un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, invece del canonico contratto di lavoro a tempo determinato) impediva di vedersi riconosciute le attività prestate ai fini del raggiungimento del requisito indispensabile dei tre anni di servizio.
L’emendamento ora approvato, presentato in sede di conversione del Decreto da diversi parlamentari eletti in Puglia e appartenenti a tutte le forze politiche, consente di evitare questa ingiusta e iniqua disparità di trattamento.
Ringrazio i deputati che hanno consentito il raggiungimento di questo importante risultato, recependo le sollecitazioni contenute nella mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e contribuendo, così, a scrivere una bella pagina di buona politica e di leale collaborazione tra diversi livelli istituzionali. Auspico, ora, l’approvazione definitiva di questa norma anche in Aula in modo da consentire a centinaia di insegnanti precari che hanno partecipato al progetto “Diritti a Scuola / Tutto a Scuola” e che ambiscono alla stabilizzazione, di partecipare al concorso straordinario.
Resta aperta una seconda questione che era stata sollevata con la mozione approvata in Consiglio e cioè quella riguardante i docenti che da anni svolgono la loro attività nelle scuole paritarie che, stando a quanto previsto nel Decreto approvato dal Governo nazionale, possono partecipare al concorso solo ai fini del conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e non, come invece previsto per chi abbia svolto almeno tre anni di insegnamento nelle scuole statali, ai fini dell’immissione in ruolo, in violazione della equiparazione delle scuole paritarie a quelle statali sancita dalla Legge 10 marzo 2000, n. 62. Mi auguro che anche su questo si possa intervenire nel corso della discussione in Parlamento, in modo da superare questa seconda ingiusta disparità di trattamento.
ENZO COLONNA