È stata approvata oggi dal Consiglio Regionale la proposta di legge [da qui il testo non ufficiale, coordinato con gli emendamenti approvati in Aula, della legge], da me presentata circa un anno e mezzo fa [leggi qui], finalizzata a promuovere il contenimento del consumo di suolo e, più in generale, una pianificazione urbanistica più razionale e maggiormente rispettosa del territorio e delle vocazioni che questo esprime [la scheda tecnica è disponibile da qui]. Per alcuni articoli di stampa, v. qui.
Si tratta, in sostanza, di una legge che punta a introdurre, anche nel nostro ordinamento regionale, strumenti e metodologie innovative già in uso in altri contesti locali e finalizzate a coniugare, sempre più efficacemente, la tutela del territorio, la valorizzazione della bellezza dei luoghi e gli interventi antropici di riqualificazione e rigenerazione urbana. Solo un approccio integrato di tutti questi elementi può consentire di rendere effettivi gli obiettivi di una buona urbanistica per la Puglia e di un miglioramento della qualità della vita degli abitanti.
Obiettivi perfettamente in linea con il lavoro che da diversi mesi ha avviato l’Assessore alla Pianificazione Territoriale Alfonso Pisicchio, con cui ho avuto diversi momenti di confronto, e che si tradurrà a breve in un disegno di legge di riordino della materia urbanistica con al centro la valorizzazione e la tutela della bellezza del territorio, del paesaggio e dell’ambiente pugliese (cosiddetta “Legge sulla Bellezza”).
Appare chiaro, infatti, che la sostenibilità ambientale, urbana e sociale e il rilancio del settore dell’edilizia possono benissimo convergere nell’ambito di una pianificazione urbanistica in grado di cogliere fino in fondo, attraverso l’introduzione di specifici strumenti normativi a ciò dedicati, le grandi potenzialità di sviluppo del riuso e della rigenerazione, allo scopo di migliorare la qualità complessiva degli insediamenti abitativi, peraltro in coerenza con precedenti interventi normativi della Regione come la legge sulla rigenerazione urbana (n. 21/2008) e quella sulla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio (n. 14/2008).
A tale scopo sono indirizzati principalmente i due istituti della perequazione e della compensazione urbanistica, previsti dalla legge regionale approvata oggi:
- con la prima si introduce uno strumento finalizzato a consentire, in sede di pianificazione, l’equa distribuzione, fra le proprietà immobiliari comprese all’interno di un medesimo ambito di trasformazione, dei diritti edificatori che le stesse esprimono e dei relativi oneri, in modo da evitare le sperequazioni che troppe volte si sono determinate in passato anche tra suoli adiacenti a seconda della loro diversa destinazione.
- Con la compensazione urbanistica, invece, si offre ai comuni, considerata anche le difficoltà dei bilanci locali, la possibilità di utilizzare meccanismi alternativi alle indennità di esproprio per l’acquisizione di aree destinate alle opere pubbliche o ai corrispettivi in denaro per la realizzazione delle stesse: gli espropri o le opere pubbliche potranno essere compensate con l’attribuzione di quantità edificatorie da utilizzare secondo le previsioni degli strumenti urbanistici comunali o con il riconoscimento di modifiche di destinazione d’uso di aree o immobili esistenti, nonché attraverso il trasferimento o la permuta di aree.
Sotto altro profilo, la legge prevede che, al fine di incentivare il miglioramento complessivo della qualità dei contesti urbani e di preservare situazioni di particolare valore storico, architettonico, identitario e culturale, i comuni possano riconoscere misure premiali (quali l’attribuzione di quantità edificatorie, la modifica di destinazioni d’uso, il trasferimento o la permuta di aree, oppure la riduzione degli oneri di urbanizzazione) per favorire interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana o finalizzati a migliorare la qualità architettonica degli interventi edilizi e delle trasformazioni del territorio.
Inoltre, per attribuire centralità ai Comuni nel governo del territorio e per favorire un necessario aggiornamento degli strumenti di pianificazione urbanistica a livello locale, spesso troppo risalenti nel tempo (addirittura agli anni ’70) la legge prevede che queste significative innovazioni possano essere previste nell’ambito dei Piani Urbanistici Generali (PUG), previsti dalla legge urbanistica regionale (n. 20/2001), che saranno la sede principale per operare scelte strategiche sulle modalità di concreta applicazione degli istituti della perequazione, della compensazione urbanistica e delle misure premiali.
L’applicazione delle misure previste dalla legge è contemplata anche per i tanti comuni pugliesi non ancora dotati del PUG, a condizione che abbiano adeguato i propri strumenti di pianificazione urbanistica alla legge regionale 56/1980 e che siano dotati del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU, previsto dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana n. 21/2008). In questo caso, infatti, i comuni possono individuare ambiti del territorio urbano nei quali poter fare applicazione della compensazione urbanistica e delle misure premiali con la possibilità di incrementare sino al massimo del 20% la capacità insediativa prevista dagli strumenti di pianificazione vigenti. Tale possibilità passa attraverso l’approvazione di un apposito Piano di Intervento in variante, per cui è prevista una puntuale procedura di approvazione sul modello di quella già prevista dalla legge sulla rigenerazione urbana (n. 21/2008) assicurando pubblicità e forme di partecipazione.
Viene altresì istituito un apposito registro pubblico, a cura dei comuni, onde consentire la conoscenza, la circolazione e la eventuale commerciabilità dei diritti edificatori generati da tali meccanismi.
Al fine di ridurre il consumo di suolo, la legge esclude espressamente che le quantità edificatorie generate da meccanismi compensativi o derivanti da misure premiali possano essere utilizzate in zone agricole.
Al medesimo fine, sono disciplinate le modalità di determinazione del contributo straordinario di urbanizzazione, previsto dal Testo Unico dell’Edilizia (art. 16) per tutti gli interventi edilizi eseguiti in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione. In particolare la nuova legge regionale prevede una diversa modulazione della misura di tale contributo a seconda della tipologia di intervento che si intende realizzare, della sua localizzazione (in contesti non urbanizzati o già edificati), nonché della incidenza complessiva sul carico urbanistico, prevedendo riduzioni in caso di iniziative realizzate nell’ambito di programmi di rigenerazione urbana o ad esito di concorsi di progettazione ed anche esenzioni per le ipotesi, ad esempio, di interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare o di abbattimento delle barriere architettoniche.
Si tratta dunque di una legge molto articolata, che si è arricchita, nel corso del suo lungo iter di approvazione, dei contributi forniti dai colleghi, dalla struttura tecnica regionale, dai rappresentanti dei comuni pugliesi (ANCI), delle imprese del settore edile (ANCE), degli Ordini professionali e di organizzazioni operanti nel campo della tutela ambientale, che ringrazio per i preziosi spunti offerti in grado di migliorare il testo finale, alcuni dei quali sono stati tradotti in emendamenti che ho presentato sia in Commissione che oggi in aula consiliare [sull’esito dei lavori in commissione, v. qui].
Sono estremamente soddisfatto del via libera da parte del Consiglio a questa iniziativa legislativa che, ricordo, ha un duplice scopo: da un lato, quello di migliorare la qualità della pianificazione urbanistica a livello locale, indirizzando i comuni verso l’adozione di strumenti innovativi sempre più adeguati a rispondere alle nuove esigenze che il governo del territorio impone; dall’altro, sostenere il settore dell’edilizia in Puglia, indirizzando l’iniziativa economica privata verso interventi di rigenerazione e riqualificazione. Il tutto nella consapevolezza che la buona urbanistica passa inevitabilmente da un rapporto virtuoso tra la tutela del territorio e la capacità di realizzare interventi in grado di migliorare le condizioni di vivibilità delle nostre città.
Ringrazio, per il sostegno fornito, il Presidente Michele Emiliano e il mio gruppo consiliare (Sebastiano Leo e Mimmo Santorsola), nonché tutti i colleghi di maggioranza e minoranza che con il loro voto favorevole hanno consentito l’approvazione della legge. Ringrazio altresì, per l’attenzione riservata, l’Assessore Pisicchio e la struttura tecnica regionale (Dipartimento “Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio”), in particolare l’arch. Vincenzo Lasorella.
ENZO COLONNA