Da due settimane tutti gli utenti dell’acquedotto rurale erano in allarme a seguito del provvedimento che aveva declassato l’acqua, dichiarata non più per consumo umano. Il provvedimento del 27 febbraio del Commissario straordinario del Consorzio di bonifica Terre d’Apulia era stato determinato dai rilievi mossi dal dipartimento di prevenzione della Asl in ordine agli impianti (pozzi, serbatoi, ecc.) che hanno bisogno di adeguamenti strutturali per renderli conformi a normative più recenti rispetto all’epoca della loro realizzazione. Nulla che avesse a che fare, dunque, con la qualità dell’acqua.
In queste due settimane c’è stato un intenso e proficuo lavoro (riunioni tecniche, conferenza di servizi, analisi, ecc.) che ha portato oggi alla deliberazione del consorzio che ha sospeso per 18 mesi il provvedimento di declassamento dell’acqua sulla base di tre considerazioni/impegni:
- le analisi compiute, negli ultimi giorni, da laboratori accreditati hanno confermato che l’acqua distribuita dall’acquedotto rurale è conforme ai requisiti che la normativa richiede per il consumo umano;
- sono stati predisposti progetti per l’adeguamento impiantistico con un finanziamento di 4 milioni di euro del Patto per la Puglia ed è prossima pubblicazione del bando di gara per la progettazione definitiva ed esecutiva necessaria per l’esecuzione delle opere;
- in attesa della realizzazione di questi interventi verrà monitorata con maggiore intensità la qualità dell’acqua con campionamenti e analisi così da intervenire tempestivamente nel caso in cui i parametri non fossero conformi a quelli previsti per il consumo umano.
Ringrazio quanti hanno sottoposto la questione tempestivamente (diversi agricoltori, allevatori, cuttadini utenti) e, soprattutto, per l’intenso lavoro svolto gli assessori regionali Giannini e Di Gioia, i vertici del Consorzio Terre d’Apulia (il commissario Borzillo e il direttore generale Giuseppe Corti), i rappresentanti della Asl di Bari, in particolare del dipartimento prevenzione, e dell’Autorità Idrica Puglia. Tutti, tempestivamente e con grande responsabilità, hanno affrontato un problema che avrebbe messo in grandissima difficoltà gli utenti dell’Acquedotto Rurale della Murgia, soprattutto gli operatori economici (agriturismi, trasformazione prodotti agricoli e zootecnici, caseifici, ecc.).