È stata approvata all’unanimità, oggi, nella seduta congiunta delle Commissioni consiliari IV e V, la proposta di legge presentata dai colleghi del M5S (Antonio Trevisi, primo firmatario) avente ad oggetto “Istituzione del Reddito energetico regionale” che ho condiviso nella sua impostazione e per cui ho votato favorevolmente, riservandomi comunque di presentare alcuni emendamenti durante il passaggio in Aula per superare alcune criticità e definire meglio aspetti che necessitano di un approfondimento.
Si tratta di una proposta legislativa certamente interessante (mutuata, peraltro, da iniziative già messe in campo a livello locale, ad esempio a Porto Torres, in Sardegna, e, qualche anno fa, nel Comune di Melpignano, quando a guidarlo era il collega Sergio Blasi) che mira a incentivare la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica derivante da fonte solare, presso le utenze residenziali domestiche o condominiali.
In sostanza la proposta di legge prevede che la Regione acquisti impianti fotovoltaici destinati alle predette utenze, mettendoli poi a disposizione, in comodato d’uso gratuito per 9 anni (rinnovabili fino a un massimo di 25 anni), prioritariamente di utenti, selezionati a seguito di apposito bando, che presentino condizioni di disagio socioeconomico, a fronte dell’impegno, da parte di questi ultimi, ad attivare, mediante apposito convenzionamento con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), il servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dai medesimi impianti.
Grazie alla possibilità di produrre autonomamente l’energia e di cedere al Gestore l’energia prodotta in eccesso e non consumata, le famiglie interessate da questa iniziativa conseguiranno, da un lato, significativi risparmi in bolletta e, dall’altro, contribuiranno a tutelare l’ambiente riducendo il ricorso all’energia prodotta da fonti fossili.
Questa iniziativa legislativa (che trova la sua copertura finanziaria ed è in linea con quanto già previsto nell’art. 30 della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 67, cosiddetta “Legge di stabilità regionale 2018”, con la quale venivano stanziati complessivamente circa 8 milioni di euro per gli anni 2018-2019-2020 per interventi di efficientamento energetico e per la diffusione delle energie rinnovabili negli edifici residenziali privati) rientra pienamente nell’ambito della condivisibile strategia della Regione Puglia, tracciata a più riprese dal Presidente Emiliano e dal governo regionale, in questa materia che si propone di sostituire progressivamente i combustibili fossili con quelli a zero emissioni, recando così benefici alla salute dei cittadini e all’ambiente, senza pregiudicare, ma consolidando e rafforzando, il percorso di crescita sostenibile dell’economia pugliese.
Si pensi, per esempio, all’aggiornamento in corso del Piano Energetico Ambientale Regionale – PEAR che punta ad un’economia di transizione a basso utilizzo di carbone e alla proposta di legge a mia firma recante “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare”, già approvata a novembre in Commissione, pronta ormai per essere discussa in Aula. Tale proposta di legge, ricordo, si pone un duplice obiettivo: 1) da un lato, promuovere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, favorendo la chiusura dei cicli produttivi mediante la produzione di idrogeno da energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile; 2) dall’altro, favorire l’ammodernamento degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare, mediante la previsione di una disciplina dei procedimenti amministrativi relativi agli interventi di integrale ricostruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione degli impianti, in grado di offrire certezza regolamentare e semplificazione amministrativa e, al contempo, ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente e il consumo del suolo, con un migliore inserimento degli impianti stessi nel contesto paesaggistico e naturale.
Si tratta di iniziative che, complessivamente considerate, fanno della Puglia una regione leader nel campo della promozione e dell’utilizzo delle energie rinnovabili, in linea con le politiche innovative e all’avanguardia adottate sul nostro territorio negli ultimi quindici anni che hanno portato la Puglia a raggiungere addirittura in anticipo gli obiettivi fissati in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili per il 2020 (cosiddetto “burden sharing”).
Da questo quadro emerge come la Puglia, grazie alle iniziative assunte dal governo regionale e in sede di Consiglio, si muova in una direzione assolutamente coerente con le strategie sovranazionali adottate in questa materia, anticipandole addirittura e ponendosi come vera e propria avanguardia rispetto ad un tema di estrema attualità, cioè quello di ridurre le emissioni in atmosfera allo scopo di tutelare il nostro pianeta dalle gravissime ripercussioni che l’inquinamento globale, dovuto soprattutto all’utilizzo di fonti fossili, sta determinando.
In questo modo, la nostra regione è in condizione di consolidare la sua leadership, a livello nazionale, in materia di sviluppo sostenibile e nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, dotandosi di strumenti normativi e regolamentari aggiornati e innovativi, con l’obiettivo di perseguire la strada maestra della decarbonizzazione e della progressiva riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, nonché di raggiungere, entro il 2030, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 32% del consumo finale lordo fissata a livello europeo.
Mi auguro, pertanto, che presto il Consiglio regionale possa approvare queste due proposte di legge (quella, a mia firma, in materia di diffusione dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili e ammodernamento degli impianti eolici e fotovoltaici esistenti e quella approvata oggi in commissione in materia di reddito energetico regionale) confermando la grande attenzione che la Puglia riserva a questo tema strategico per il nostro futuro e quello delle più giovani generazioni.
ENZO COLONNA