Due giorni fa, dopo aver acquisito il parere favorevole espresso dalla IV Commissione consiliare lo scorso 17 settembre, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il Regolamento regionale “Attuazione della legge regionale 29 maggio 2017, n. 15 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 20 maggio 2014, n. 26, Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli)”, che, nei prossimi giorni, sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia [il testo non ufficiale è disponibile da qui].
Ricordo che la legge regionale n. 15/2017 è stata il frutto di un lavoro congiunto svolto da me assieme al collega Cristian Casili, entrambi sottoscrittori della proposta [rinvio, da qui, alla mia nota diffusa dopo l’approvazione della legge da parte del consiglio regionale, all’unanimità]. Gli aspetti peculiari possono essere così sintetizzati:
- vengono definite puntualmente le procedure per il censimento delle terre incolte e abbandonate, pubbliche e private, e dei fabbricati rurali insistenti da parte dei Comuni.
- È stato disciplinato il meccanismo di censimento e inserimento nella “Banca della Terra di Puglia” anche dei beni di proprietà pubblica in modo da coordinare e uniformare i criteri e le procedure di assegnazione, assicurando, come per quelli di proprietà privata, il rispetto di procedure di evidenza pubblica e prevedendo l’aggiornamento annuale degli elenchi dei terreni concedibili.
- Sono dettagliate le procedure di assegnazione con la definizione di ruoli e compiti di Comuni e Regione e conferendo maggiore efficacia agli strumenti operativi e una più ampia visibilità, attraverso la “Banca della Terra di Puglia”, all’elenco dei terreni incolti e abbandonati pugliesi.
- Gli elenchi informatici dei beni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” saranno accessibili al pubblico e integrati con il Sistema Informativo Territoriale della Regione Puglia (SIT) e con il Sistema Informativo Agricolo della Regione Puglia (SIARP).
- L’assegnazione dei terreni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” potrà avvenire su base volontaria, a seguito di espressa adesione al programma da parte del proprietario del terreno.
- Per quanto riguarda le terre incolte o abbandonate di proprietà privata per le quali non si sia acquisita la disponibilità del proprietario è previsto che si favorisca l’incontro tra domanda e offerta (quindi, tra chi voglia coltivare i terreni e i relativi proprietari), demandando alla contrattazione tra le parti la stipulazione delle condizioni di utilizzo.
- Sono disciplinati, infine, i criteri di valutazione da seguire in presenza di più domande di assegnazione del medesimo bene. In particolare, nella graduatoria saranno preferite le istanze di soggetti residenti nel comune ove è situato il bene, quelle proposte da disoccupati, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità (con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali) e quelle presentate da giovani al primo insediamento.
Con l’approvazione definitiva del Regolamento sarà possibile dare applicazione ad una disciplina finalizzata a consentire l’accesso all’agricoltura (in particolare, di giovani e disoccupati) e a contrastare l’abbandono e il consumo di suolo agricolo su tutto il territorio regionale.
Come è noto, negli ultimi anni si sta registrando un significativo interesse, soprattutto da parte di giovani, per l’agricoltura che, da sempre e nonostante le tante difficoltà che attraversa, rappresenta certamente uno dei settori trainanti della nostra economia.
Il regolamento si compone di 13 articoli e disciplina: le norme tecniche per l’effettuazione del censimento, da parte dei Comuni, dei terreni incolti o abbandonati; le procedure per l’inserimento nella “Banca della Terra di Puglia” e per la loro assegnazione a seguito di apposita procedura ad evidenza pubblica; i criteri per la redazione e l’approvazione del piano di coltivazione da parte degli interessati all’assegnazione delle terre, le modalità di determinazione del canone dovuto ai proprietari (pubblici o privati) dei terreni assegnati, quelle per il controllo e la disciplina della revoca dell’assegnazione.
In particolare, entro sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento la Regione dovrà individuare i terreni agricoli di sua proprietà idonei ad essere assegnati (in concessione, locazione o comodato) a chiunque voglia svolgervi attività agricola. Allo stesso modo i Comuni dovranno censire i loro terreni incolti e abbandonati (appartenenti al proprio patrimonio o di proprietà privata) e trasmettere i relativi elenchi, entro il 30 settembre dell’anno successivo all’entrata in vigore del regolamento, al Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia per l’inserimento nella “Banca della Terra di Puglia”.
Inoltre i Comuni, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Regolamento e, poi, con cadenza annuale, dovranno pubblicare sui rispettivi siti web e sull’albo pretorio un avviso pubblico rivolto ai proprietari privati che siano interessati ad iscrivere i loro terreni (anche se non abbandonati) nella “Banca della Terra di Puglia” in modo che possano essere assegnati a chiunque voglia svolgervi attività agricola. Dopo i successivi 60 giorni, in cui i privati possono far pervenire istanza di inserimento o cancellazione dei propri terreni, i Comuni dovranno approvare gli elenchi e trasmetterli al Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia.
Entro 30 giorni dalla ricezione degli elenchi, poi, la Regione provvede a inserire i terreni nella Banca della Terra di Puglia”, dandone adeguata pubblicità.
I Comuni, d’altro canto, entro il 30 settembre di ogni anno, provvedono all’eventuale aggiornamento dei relativi elenchi, comunicandoli al medesimo dipartimento regionale.
Ringrazio, per il puntuale lavoro svolto nella redazione e approvazione del regolamento, il Presidente Emiliano, l’Assessore Leo Di Gioia, il Direttore del Dipartimento Agricoltura, prof. Gianluca Nardone, il Dirigente, dott. Luigi Trotta, e lo Staff della Sezione regionale “Competitività delle filiere agroalimentari”.