TEST HPV-DNA PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA AL COLLO DELL’UTERO. PRESTO POSSIBILE IN PUGLIA PER LE DONNE TRA 30 E 64 ANNI. AGGIUDICATA GARA PER I SISTEMI DIAGNOSTICI NECESSARI.

Con la deliberazione n. 1690 dello scorso 24 settembre è stata aggiudicata dalla Asl di Brindisi, a seguito di apposita procedura ad evidenza pubblica, la gara relativa alla fornitura quinquennale a favore di tutte le amministrazioni sanitarie della Puglia di sistemi diagnostici innovativi e di ultima generazione per la prevenzione e l’individuazione del carcinoma del collo dell’utero attraverso il ricorso al test di screening primario HPV-DNA nelle donne a rischio.

Negli scorsi mesi, mi ero interessato direttamente a questo tema, anche attraverso la presentazione di una interrogazione consiliare al Presidente Michele Emiliano per evidenziare proprio la necessità che la Regione Puglia adeguasse i propri programmi in materia di contrasto a questo tipo di patologia adottando il nuovo modello previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 [leggi qui].

Con il test HPV-DNA saranno sottoposte a screening tutte le donne nella fascia di età 30-64 anni con un esame da effettuarsi ogni cinque anni finalizzato a individuare la presenza nel DNA del virus HPV (papilloma virus umano), ritenuta una tra le principali cause del cervicocarcinoma. In tal modo il PAP test, sinora utilizzato ogni tre anni per lo screening, sarà effettuato solo in una seconda fase e solo alle donne risultate positive al test HPV.

Per le donne di età inferiore a 30 anni, invece, si proseguirà con il PAP test a cadenza triennale.

La nostra regione, dunque, si adegua tempestivamente al Piano di Nazionale di Prevenzione 2014-2018 al pari di poche altre regioni (visto che dagli ultimi dati disponibili relativi al 2017 solo Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana Umbria e Basilicata avevano provveduto in tal senso) e segna un importante passo in avanti per rendere più avanzati ed efficaci i sistemi di prevenzione e contrasto di questa patologia che colpisce soprattutto le donne in età adulta.

L’adeguamento al nuovo modello consente peraltro alla regione un minor esborso di risorse per il programma di screening in considerazione della differente cadenza dei richiami per il test HPV (quinquennale) rispetto al PAP test (triennale) attualmente utilizzato.

Ora auspico che tutte le amministrazioni sanitarie della Puglia completino rapidamente le procedure amministrative con la stipula dei contratti e l’adozione di tutte le necessarie misure organizzative al fine di consentire che nel più breve tempo, possibilmente già a partire dall’inizio del prossimo anno, questo importante servizio possa effettivamente essere assicurato alle donne pugliesi.

Una pagina di buona sanità pubblica è stata scritta in Puglia e, per questo, ringrazio in particolare il Presidente Michele Emiliano, che ha raccolto tempestivamente le mie sollecitazioni, nonché il direttore del dipartimento “Promozione della Salute”, Giancarlo Ruscitti, e il direttore generale della ASL di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, per aver posto la nostra regione all’avanguardia nel contrasto al carcinoma al collo dell’utero, con l’utilizzo delle più avanzate metodologie di prevenzione attualmente disponibili.

ENZO COLONNA