È stato molto partecipato, interessante e proficuo il confronto svolto oggi nel corso delle audizioni nelle Commissioni IV e V del Consiglio regionale in merito alla proposta di legge regionale “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare”, di cui mi sono fatto promotore nei mesi scorsi [sulla pdl, leggi qui ; per una parziale rassegna stampa, v. qui].
Sono stati ascoltati diversi rappresentanti di organizzazioni del mondo economico, sociale e accademico. Hanno seguito i lavori l’assessore allo sviluppo economico, Antonio Nunziante, l’avvocato Rocco De Franchi, consigliere del Presidente della Regione per la tutela ambientale, lo sviluppo sostenibile e la decarbonizzazione, e l’ing. Carmela Iadaresta, dirigente della sezione regionale “Infrastrutture energetiche e digitali”. Tutti gli intervenuti si sono espressi favorevolmente rispetto alla necessità e all’impianto di questa iniziativa legislativa. Ne hanno sottolineato i tratti innovativi (tanto da essere stata segnalata ad altre assemblee legislative regionali da una delle organizzazioni intervenute) e hanno fornito spunti interessanti per un ulteriore approfondimento relativamente ad alcune disposizioni.
Due, ricordo, sono gli obiettivi della proposta di legge:
- incoraggiare un’economia basata sulla chiusura dei cicli produttivi mediante la produzione di idrogeno da energia rinnovabile;
- favorire l’ammodernamento degli impianti eolici e fotovoltaici esistenti, prevedendo una disciplina dei procedimenti amministrativi che offra certezza regolamentare e semplificazione amministrativa, condizionata alla riduzione delle ripercussioni negative sull’ambiente.
A tale riguardo la proposta di legge:
- prevede la redazione del Piano Regionale dell’Idrogeno;
- istituisce un osservatorio per monitorare l’efficacia delle politiche attivate;
- individua azioni mirate alla realizzazione di impianti cogenerativi alimentati ad idrogeno per la produzione di energia elettrica e calore al servizio di edifici pubblici e privati e di impianti di produzione e distribuzione di idrogeno;
- favorisce il rinnovo del parco rotabile, su gomma e su ferro, del servizio di trasporto pubblico con mezzi dotati di celle a combustibile alimentate ad idrogeno e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo per gli autoveicoli alimentati ad idrogeno;
- sostiene la ricerca applicata sull’idrogeno come vettore energetico per la mobilità sostenibile e forma di accumulo di energia, favorendo partnership tra Università, centri di ricerca pubblici e privati;
- promuove la costituzione di comunità locali dell’energia per la produzione e generazione distribuita di energia elettrica sul territorio.
Superando le contraddizioni e criticità emerse negli anni dovute al susseguirsi di disposizioni legislative e regolamentari, la seconda traccia della proposta legislativa punta a dotare la Puglia degli strumenti normativi necessari per affrontare il tema, ormai attuale e ineludibile, del “fine vita” degli impianti eolici e fotovoltaici, segnati dall’usura, dalla scadenza delle autorizzazioni e dalla conclusione del programma di incentivi.
In questo senso, la proposta di legge intende favorire:
- l’ammodernamento degli impianti eolici e fotovoltaici esistenti e la prosecuzione del loro esercizio, a condizione che gli interventi riducano il numero di aerogeneratori o, per gli impianti fotovoltaici, la superficie occupata, nonché prevedano misure di compensazione ambientale in favore dei comuni nei cui territori ricadono gli impianti;
- le iniziative finalizzate alla delocalizzazione di impianti esistenti su terreni agricoli, con contestuale ripristino dello stato dei luoghi, in aree industriali dismesse, cave esaurite, siti inquinati e siti di interesse nazionale (SIN).
Come ho già evidenziato, si tratta di una iniziativa legislativa che si pone in linea con gli intendimenti della Giunta regionale, che, poche settimane fa, ha avviato il procedimento di revisione del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR).
In tal modo, tra l’altro, la nostra Regione si collocherebbe in perfetta sintonia – anzi anticipandoli (come si è sottolineato oggi in alcuni interventi) – con gli indirizzi strategici definiti a livello europeo, finalizzati a sostenere processi di decarbonizzazione, puntando allo sviluppo dell’idrogeno come fonte di energia sostenibile.
L’Unione Europea, infatti, ha fissato, tra gli obiettivi da conseguire entro il 2030, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 e una quota di energia prodotta da fonte rinnovabile pari ad almeno il 27%. Da parte sua, l’Italia, con la Strategia Energetica Nazionale (SEN) adottata nel novembre 2017, si è posta l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 la quota del 28% di produzione di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi complessivi.
Peraltro, appena pochi giorni fa, nell’ambito dell’incontro informale tra i Ministri dell’Energia dell’Unione Europea, svoltosi a Linz il 17 e il 18 settembre, è stato sottoscritto il documento “Hydrogen Initiative” contenente le politiche strategiche che l’UE intende sviluppare per sostenere il progressivo abbandono delle fonti combustibili fossili e la loro sostituzione con l’idrogeno sostenibile.
In tal senso, la Puglia, anche con questa iniziativa legislativa, è in condizione di porsi all’avanguardia nell’ambito di questa strategia, sia a livello nazionale che europeo, favorendo un aggiornato modello di sviluppo avanzato nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e nell’innovazione orientata alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
Ringrazio i presidenti della quarta e quinta commissione e i colleghi per l’attenzione riservata a questa iniziativa legislativa.
ENZO COLONNA