Audizione molto proficua e ricca di spunti quella svolta questa mattina in II Commissione consiliare, presieduta dal collega Mino Borraccino, sul tema della gestione delle morosità e dei distacchi delle utenze AQP, richiesta da alcuni consiglieri del M5S e che ho condiviso e integrato con l’indicazione di altri soggetti da audire.
Si tratta di un argomento molto delicato e di cui mi occupo da tempo, che riguarda tutti i cittadini residenti in condominii, in quanto negli edifici composti da più unità immobiliari l’Acquedotto Pugliese provvede all’installazione e alla gestione di un unico contatore generale. Per tale ragione è tecnicamente impossibile rilevare i consumi di ciascun utente e quindi interrompere l’erogazione dell’acqua in maniera mirata, limitatamente ai singoli condomini morosi. In questo modo gli sprechi di alcuni sono spesso compensati dai comportamenti virtuosi o anche dal mancato consumo di acqua da parte di altri utenti. Il fatto, poi, che talvolta si sommino consumi per usi diversi (residenziale, terziario, ecc.) e che gli scaglioni di tariffazione tengono conto della congruità dei consumi, impedisce che i virtuosi siano sempre premiati e i non virtuosi sempre penalizzati.
Una situazione che si traduce, dunque, da una parte in mancati introiti per AQP e, dall’altra, in una più onerosa tariffazione per chi utilizza responsabilmente i servizi idrici.
A questo si aggiunge la delicata situazione degli edifici di edilizia residenziale pubblica, nei quali le situazioni di morosità di alcuni assegnatari finiscono per gravare sull’ente pubblico (agenzia regionale per la casa).
Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati, in particolare, i rappresentanti di associazioni degli amministratori di condominio (ALAC, AMI, ARCO, HELP CONDOMINIO, UNAI, ANAPI e ANACI) e, per AQP, il Dott. Vincenzo Silvano (direttore commerciale) e la dott.ssa Francesca Portincasa (responsabile reti e impianti).
Molto interessanti sono stati gli spunti forniti dal prof. Pierantonio Lisi (Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari), coordinatore del corso di perfezionamento universitario per amministratori di condominio, il quale ha efficacemente illustrato il quadro normativo di riferimento in materia, indicando alcune soluzioni praticabili. Infatti, il Codice dell’Ambiente (D. Lgs. 152/06) – come già prima la legge Galli del 1994 – impone alle Regioni di adottare norme volte a razionalizzare i consumi e a eliminare gli sprechi e, in particolare, a installare contatori per il consumo dell’acqua in ogni singola unità abitativa nonché contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano (articolo 146, lettera f).
Tuttavia, per quanto anche il regolamento dell’Acquedotto Pugliese da tempo vieti le utenze idriche plurime o promiscue, è noto che, anche per oggettive difficoltà tecniche sottolineate dai rappresentanti di AQP, in tutti gli edifici condominiali e in molte altre situazioni sia tollerato o addirittura imposto un unico rapporto di utenza per una pluralità di unità immobiliari, spesso aventi diverse destinazioni, che si concretizza nella rilevazione dei consumi mediante un unico contatore generale.
Come ha puntualmente sottolineato il prof. Lisi, è necessario anzitutto prevedere strumenti in grado di identificare, da parte di AQP, ogni singola utenza e conoscere la destinazione dell’unità immobiliare servita (come ad esempio contatori nelle singole unità abitative con sistema di telerilevamento, per il cui utilizzo sono in corso sperimentazioni di AQP a Bari, Poggiorsini e Cellamare). Tanto al fine di individuare i singoli consumi e imputare i relativi oneri e in modo tale anche da incoraggiare comportamenti virtuosi e scoraggiare invece gli sprechi della risorsa idrica.
Per questo, nel corso dell’audizione, ho evidenziato l’opportunità che la Regione istituisca un tavolo tecnico, con la partecipazione di rappresentanti di AQP ed esperti in materia di proprietà condominiale che, sentiti i soggetti rappresentativi delle forze sociali ed economiche coinvolte, individui gli strumenti tecnici e giuridici per dare piena attuazione al testo unico dell’ambiente e superare le criticità.
La traccia di lavoro può essere quella di elaborare modelli contrattuali compatibili con la struttura degli impianti esistenti che consentano di superare il problema delle utenze plurime e di quelle promiscue, sia per assicurare una tariffazione più puntuale, sia per consentire l’interruzione in tutto o in parte dell’erogazione dei servizi per i soli utenti morosi, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, in modo da evitare che la morosità del singolo si tramuti in un danno per soggetti incolpevoli.