Ho depositato in Consiglio Regionale la proposta di legge “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare” [testo disponibile da qui]. Si è trattato di un lavoro complesso, ma al tempo stesso stimolante, che ha comportato una lunga fase di studio ed elaborazione durata oltre sei mesi.
L’obiettivo della proposta è duplice:
- da un lato, promuovere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo un’economia (efficiente, resiliente e sostenibile) basata sulla chiusura dei cicli produttivi, mediante la produzione di idrogeno da energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile;
- dall’altro, favorire l’ammodernamento degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare, mediante la previsione di una disciplina dei procedimenti amministrativi relativi agli interventi di integrale ricostruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione degli impianti, in grado di offrire certezza regolamentare e semplificazione amministrativa e, al contempo, ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente e il consumo del suolo, con un migliore inserimento degli impianti stessi nel contesto paesaggistico e naturale.
L’articolato proposto si pone, dunque, perfettamente in linea con la condivisibile prospettiva di governo tracciata a più riprese dal Presidente Michele Emiliano (da ultimo durante i lavori della COP23 di Berlino) che punta ad una economia di transizione a basso utilizzo di carbone, con l’obiettivo di sostituire i combustibili fossili con quelli a zero emissioni, recando così benefici alla salute dei cittadini e all’ambiente, senza pregiudicare, ma consolidando e rafforzando, il percorso di crescita dell’economia pugliese.
La proposta di legge, infatti, è coerente con le politiche avviate a livello internazionale, europeo e statale che mirano al contenimento delle emissioni di gas a effetto serra.
L’Accordo di Parigi del dicembre 2015, infatti, raggiunto nell’ambito della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico dell’ONU (COP21), ha definito un piano d’azione per limitare il riscaldamento terrestre al di sotto dei 2° C rispetto ai livelli preindustriali. Parallelamente, l’UE ha fissato tre obiettivi da conseguire entro il 2030: riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990; una quota di energia prodotta da fonte rinnovabile pari ad almeno del 27%; un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza energetica. Al contempo, l’Italia, con l’adozione della Strategia Energetica Nazionale (SEN), si è prefissa l’obiettivo di raggiungere e superare gli obiettivi tali obiettivi definiti a livello europeo.
Il tema della riduzione delle emissioni di gas serra e della decarbonizzazione, come misure per perseguire tali finalità, è pertanto di stretta attualità e necessita l’adozione, a ogni livello, di azioni efficaci e capaci di conseguire gli obiettivi posti.
La Puglia si pone tra le prime regioni in termini di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile; il territorio regionale è stato fortemente interessato, negli ultimi vent’anni, dallo sviluppo di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Il legislatore regionale è ora chiamato ad aggiornare ed implementare il quadro normativo di riferimento, assumendo come strada maestra quella della decarbonizzazione del sistema produttivo, dell’adozione di tecnologie di “frontiera” capaci di consolidare la leadership della Puglia nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e della riduzione degli impatti negativi sul territorio.
La proposta di legge punta, pertanto, a favorire i processi di ammodernamento degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, per non disperdere il patrimonio infrastrutturale già realizzato e quindi evitare ulteriore consumo di suolo, e a ottimizzare le fonti rinnovabili producendo idrogeno con energia elettrica non consumata e non immessa nella rete, destinata diversamente ad essere dispersa.
Diversi sono gli interventi previsti nella proposta di legge depositata.
Con riferimento alla promozione di una economia basata sull’idrogeno si prevedono:
- la definizione di un Piano Regionale dell’Idrogeno;
- la costituzione di un Osservatorio per monitorare l’efficacia delle politiche attivate per la promozione dell’utilizzo dell’idrogeno;
- azioni finalizzate alla realizzazione di impianti cogenerativi alimentati ad idrogeno per la produzione di energia elettrica e calore al servizio di edifici pubblici e privati;
- misure per la realizzazione di impianti, anche sperimentali, di produzione e distribuzione di idrogeno e la promozione del rinnovo del parco rotabile, su gomma e su ferro, del servizio di trasporto pubblico con il ricorso a mezzi dotati di celle a combustibile alimentate ad idrogeno;
- l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo per gli autoveicoli alimentati ad idrogeno;
- misure di sostegno per la ricerca applicata sull’idrogeno come vettore energetico per la mobilità sostenibile e forma di accumulo di energia, favorendo partnership tra Università, centri di ricerca pubblici e privati, imprese.
Sul fronte, invece, dell’ammodernamento degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare, la proposta di legge:
- definisce, in materia di valutazione degli impatti ambientali degli interventi di ammodernamento degli impianti eolici e fotovoltaici, le condizioni e i criteri per la “valutazione preliminare” (procedimento recentemente introdotto dal legislatore nazionale), favorendo quei progetti che propongono riduzioni significative del numero di aerogeneratori, della loro superficie spazzata e del suolo occupato e, nel caso di impianti fotovoltaici, della superficie radiante o del suolo occupato, nonché misure di compensazione di carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori ricadono gli impianti;
- definisce con chiarezza quando i menzionati interventi siano classificabili come modifiche sostanziali o come modifiche non sostanziali, definendo i relativi procedimenti;
- individua i procedimenti amministrativi per la prosecuzione dell’esercizio degli impianti esistenti e le relative condizioni (ammodernamento tecnologico, riduzione significativa delle dimensioni degli impianti, garanzie per il ripristino dello stato dei luoghi);
- fornisce i criteri per la determinazione delle misure di compensazione a carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori sono localizzati gli impianti interessati da interventi di integrale ricostruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione;
- promuove iniziative del governo regionale finalizzate alla delocalizzazione di impianti esistenti ubicati in zone agricole, con contestuale dismissione degli stessi e ripristino dello stato dei luoghi, in aree industriali dismesse, cave esaurite, siti inquinati e siti di interesse nazionale (SIN).
La proposta di legge, dunque, caratterizzata da un alto tasso di innovatività nel panorama delle normative regionali in materia, intende segnare un nuovo e aggiornato modello di sviluppo che potrà collocare la Puglia all’avanguardia nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e nell’innovazione orientata all’economia circolare e alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
È un lavoro che metto a disposizione dell’intero Consiglio regionale con l’auspicio che questa proposta di legge possa essere arricchita dei contributi di forze politiche, economiche, scientifiche e culturali, e possa giungere alla sua rapida approvazione, quanto più condivisa possibile.