Circa cinque mesi fa [da qui] avevo informato di un’importante iniziativa della Regione finalizzata a potenziare le strutture tecnico-professionali degli Ambiti territoriali, vale a dire le strutture sovracomunali dedicate al delicato e importante settore dei servizi sociali (in particolare, nella definizione delle procedure della misura regionale ReD, Reddito di Dignità, di quella nazionale SIA, Sostegno per l’Inclusione Attiva, ora modificata in REI, Reddito di Inclusione Sociale, tutte misure per il contrasto della povertà e l’inclusione sociale).
La Regione aveva messo a disposizione degli Ambiti cospicue risorse economiche per aumentare il personale degli uffici e si era offerta di organizzare ed espletare la procedura selettiva per conto degli Ambiti che ne avessero fatto richiesta. In altri termini, la Regione andava incontro agli Ambiti non solo con risorse finanziarie ma anche accollandosi gli oneri organizzativi e procedimentali della selezione. Insomma, un’unica procedura selettiva gestita direttamente dalla Regione per conto degli Ambiti.
Al 31 luglio 2017, trentuno dei complessivi quarantacinque Ambiti pugliesi avevano aderito alla procedura e delegato alla Regione la selezione, comunicando il proprio fabbisogno di personale aggiuntivo.
Il 24 agosto scorso, come avevo appunto comunicato, è stato pubblicato l’avviso regionale per selezionare 260 figure professionali da impegnare, con contratti a tempo determinato (24 mesi), presso i 31 Ambiti (229 funzionari categoria D e 31 istruttori categoria C). I profili professionali erano diversi: assistenti sociali, educatori, tecnici per l’inserimento socio-lavorativo e figure amministrative. Il contingente maggiore era quello degli assistenti sociali. Richiesti laureati in scienze dei servizi sociali, scienze dell’educazione, scienze giuridiche, scienze economiche, scienze politiche, lettere, informatica, ingegneria gestionale, sociologia, psicologia e, per due profili, anche diplomati.
Anche l’Ambito che comprende Altamura, Gravina, Santeramo, Poggiorsini, aveva aderito alla procedura delegando la Regione, con la stipulazione di una convenzione, a selezionare per suo conto 10 figure professionali, di cui sei assistenti sociali, un tecnico per l’inserimento socio-lavorativo, un funzionario amministrativo/informatico, due operatori nel campo del disagio adulti.
Pur con le fatiche e i tempi imposti dall’alto numero dei candidati (diverse migliaia in tutta la Puglia), l’attività selettiva ha preso avvio. Due mesi fa si è chiusa la prima fase, con la pubblicazione della determinazione dirigenziale che approvava gli elenchi delle candidature ammesse alla seconda fase, la valutazione dei titoli [ne avevo scritto qui]. Questa è in corso da alcune settimane, un po’ rallentata a causa della necessità di sostituire alcuni componenti delle commissioni.
Negli ultimi giorni, invece, la novità. Incomprensibile e a sorpresa.
L’Ambito di Altamura, con un provvedimento adottato il 19 gennaio all’unanimità (sindaci e rappresentanti dei quattro comuni), ha deliberato di recedere dalla convenzione con cui aveva delegato l’attività selettiva in favore della Regione e di “provvedere autonomamente alla selezione del personale previsto per attuazione delle misure nazionale e regionale di sostegno ed integrazione al reddito”. Decisione, si legge nella deliberazione, motivata dai “tempi lunghi per l’espletamento della procedura di selezione del personale da parte della Regione Puglia e stante l’incertezza sulla data di conclusione del medesimo procedimento”.
La decisione è stata comunicata alla Regione il 23 gennaio. La Giunta regionale, la settimana scorsa, ne ha preso atto con la deliberazione n. 111 del 31 gennaio (non ancora pubblicata). Solo così ne sono venuto a conoscenza.
Una decisione davvero incomprensibile.
È infatti incomprensibile che, dopo svariati mesi e a selezione ampiamente avviata, ci si possa accorgere ora di presunti “tempi lunghi”, peraltro causati da decisioni come quelle dell’ambito murgiano.
È incomprensibile soprattutto per le decine di persone, in gran parte giovani, che hanno presentato la propria candidatura puntando ad essere selezionati proprio per l’Ambito di Altamura.
È incomprensibile che, con la motivazione di “voler fare presto”, dopo numerosi mesi, compiuta più della metà della procedura selettiva, si annulli tutto e si decida di procedere “autonomamente” alla selezione. Il che significa, ricominciare tutto daccapo: adozione di un avviso da parte dell’Ambito, pubblicazione, termine per la presentazione delle domande, nomina commissione, valutazione dei titoli, colloqui, riunioni di commissioni, ecc. ecc.
Altro che abbreviare “tempi lunghi”! Davvero, tutto incomprensibile.