Finalmente passi decisivi per sbloccare la questione della diga “Saglioccia”, l’invaso situato tra Altamura e Gravina la cui costruzione, iniziata addirittura negli anni ‘70, è stata completata negli anni ‘90, senza mai essere stato collaudato e, quindi, mai entrato in esercizio.
Pochi giorni fa, infatti, è stato siglato un importante accordo tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Puglia e Consorzio di bonifica “Terre d’Apulia”, con cui sono regolati tempi e procedure per la progettazione e realizzazione degli interventi indispensabili al completamento funzionale della diga.
È una grande notizia per la Puglia e in particolare per il territorio murgiano.
L’accordo, giunto a valle di un lungo e complesso iter amministrativo che ha visto la collaborazione di diversi enti statali e regionali, ha dato seguito alle decisioni assunte nella riunione tecnica e operativa tenuta lo scorso 10 novembre scorso tra i soggetti firmatari, in cui è stata confermata l’utilità dell’invaso per risolvere molteplici criticità legale all’approvvigionamento idrico della Puglia e, quindi, la necessità di completare gli interventi finalizzati all’entrata in esercizio.
Si tratta, in particolare, di indispensabili opere di derivazione dell’acqua e di manutenzione della strumentazione di monitoraggio, finalizzate all’avvio delle prove di invaso (invasi sperimentali) e dunque preliminari al pieno funzionamento della diga.
Gli interventi per la diga Saglioccia saranno finanziati grazie a uno stanziamento pari a 5 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014 -2020, ripartite dal CIPE (Comitato interministeriale programmazione economica) con la delibera n. 54 del 2016.
Soggetto attuatore degli interventi programmati sarà il Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”, che avrà il compito innanzitutto di definire la progettazione esecutiva (con proprio personale o affidandola a tecnici esterni) e che, successivamente, svolgerà anche il ruolo di stazione appaltante per la procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla selezione del soggetto cui affidare i lavori, occupandosi anche della loro direzione.
Secondo il cronoprogramma fissato nell’accordo sottoscritto pochi giorni fa, gli interventi devono concludersi entro il 2022.
Le risorse statali saranno trasferite al Consorzio di Bonifica in più soluzioni: un primo 10% a titolo di anticipazione; successivamente altre rate sino all’85% in corso di intervento a titolo di rimborso spese sostenute e rendicontate; infine, la parte restante, dopo il rendiconto finale, ad esecuzione avvenuta delle opere. Sarà a carico del Consorzio che attuerà l’intervento ogni importo eccedente il finanziamento statale, che potrà essere revocato dal Ministero in caso di mancato rispetto dei tempi previsti.
L’accordo rappresenta, evidentemente, un passo decisivo per sbloccare una situazione di stallo che durava da decenni e che era diventata emblema di spreco di risorse pubbliche e inefficienza amministrativa.
La diga Saglioccia, infatti, con uno sbarramento di oltre 20 metri di altezza e 1,8 milioni di metri cubi di capacità, avrebbe dovuto completare il sistema dei bacini destinati a servire i bisogni idrici di Puglia e Basilicata, anche in considerazione delle situazioni di siccità che frequentemente colpiscono i terreni agricoli del territorio. La sua costruzione, costata diverse decine di miliardi, ha di fatto causato la distruzione dell’originario bosco in zona “Selva di Gravina” al cui interno sgorgava il torrente Saglioccia (che le ha dato il nome). Ed invece, per molto tempo, la diga è rimasta “a secco”, una cattedrale nel deserto del tutto inutilizzabile, monumento della cattiva amministrazione che ha sfregiato il profilo stesso di un’area di particolare pregio ambientale situata ai margini del territorio murgiano.
Oggi, invece, abbiamo la certezza delle risorse disponibili per completare tutti i lavori necessari e, soprattutto, uno stringente cronoprogramma da rispettare.
Ringrazio per il grande lavoro compiuto, che ho seguito passo passo sin dal mio insediamento e che è stato indispensabile per il raggiungimento di questo importantissimo risultato per il territorio, il Presidente Michele Emiliano, la Sezione regionale “Risorse Idriche”, il Commissario e il Direttore del Consorzio “Terre d’Apulia”, Alfredo Borzillo e Giuseppe Corti.
C’è ancora un grande lavoro da fare, ora, per completare questo iter, che è partito addirittura quarant’anni fa, ma oggi, finalmente, l’entrata in funzione della diga Saglioccia sembra davvero a portata di mano.