“La morte insudicia. Insudicia quello che era pulito. Intorbida quello che era limpido. Inlaidisce quello che era bello. Intenebra quello che era luminoso … Le prefiche che urlano al funerale ci ripugnano, questa piú bestiale delle retoriche, ma piú ancora ci ripugnano le prefiche che dalle colonne dei giornali, dagli altoparlanti della radio urlano sulle sciagure che attraversiamo e a tutte danno lo stesso grido stupido e impersonale … L’idea che piú insistente batte in questi tempi nella nostra mente è l’idea di educazione. Educare il popolo italiano. Rinettare soprattutto la sua anima affinché libera e illuminata essa possa operare nel bene, nella intelligenza e nella dignità.”
[Alberto Savinio, “Ascolto il tuo cuore, città”]