Mi sono perso qualcosa. Quando è stata occupata la Catalogna? Da quando la dittatura? Quando è arrivato l’oppressore per cui si vorrebbe far passare quella di questi giorni per una “guerra di liberazione”?
È una delle comunidad con il maggior grado di autonomia, la più ricca della Spagna, pure con la sua lingua ufficiale. Di cosa stiamo parlando? Dei soliti soldi che, in tasse, vanno a Madrid e da lì magari alla Murcia e non tornano a Barcellona? Dai…
Eppoi, basta un voto per rendere tutto democratico? Basta una massa di persone per rendere tutto legittimo e ammissibile?
Non c’è nulla di edificante in quello che sta avvenendo. Ci sono solo tutti i limiti e le strumentalizzazioni della classe dirigente di quella regione, che con il suo popolo e a spese del suo popolo ha voluto giocare a “fare la rivoluzione”.
Non c’entra nulla l’indipendentismo catalano, libertario, antifranchista, che la storia ci ha consegnato. Non c’è nulla di romantico, insomma. Nulla che possa richiamare nostalgie da “pueblo unido”. Nulla che possa portare alla memoria il memorabile canto di Llach: