Il quesito referendario

Il quesito referendario si pone l’obiettivo di introdurre, nel nostro ordinamento, l’eutanasia legale tramite l’abrogazione parziale dell’art. 579 del codice penale che punisce l’omicidio del consenziente. L’omicidio del consenziente è un reato speciale (rispetto a quello di portata generale di cui all’art. 575 cp sull’omicidio).
Con questo intervento referendario l’eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza delle condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso “Cappato”, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni.
Il quesito referendario, infatti, lascia intatte le tutele per le persone vulnerabili, i minori di 18 anni, le persone che non sono in grado di intendere e volere, quelle il cui consenso è stato estorto.
Introduce il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria. L’eutanasia attiva è vietata dal nostro ordinamento sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (art. 579 cp omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (art. 580 c.p. istigazione e aiuto al suicidio), fatto salvo quanto ha chiarito la Corte costituzionale nella sentenza “Cappato” secondo cui l’aiuto al suicidio (art. 580 del Codice penale) non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.
Forme di eutanasia c.d. passiva, cioè astenendosi dall’intervenire per tenere in vita il paziente in preda alle sofferenze, sono già considerate penalmente lecite soprattutto quando l’interruzione delle cure ha come scopo di evitare il c.d. “accanimento teraputico” (legge 219/2017).
Tutte le altre persone con patologie irreversibili che procurano dolori intollerabili, e i pazienti impossibilitati ad assumere autonomamente un farmaco nel nostro Paese non hanno la possibilità di scegliere, e di chiedere aiuto medico attivo per la morte volontaria, perché il nostro codice penale vieta l’omicidio del consenziente (art. 579 c.p), come è invece possibile in diversi altri Stati (ad esempio, Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna).
Per la richiesta di referendum sono necessarie 500mila firme di elettori.
Al di là delle convinzioni di ciascuno su un tema così sensibile e delicato, una campagna referendaria diventa un’occasione di approfondimento per tutti e per una presa di posizione di ciascuno di noi.
Stamattina ho dato una mano al gruppo locale impegnato nella raccolta delle firme, in particolare a Lara e a Francesco. Stasera, dalle 19 in poi, il banchetto è nuovamente in Piazza Duomo.