COSA RESTA? Ad un anno dalla morte di Ezio Bosso, viene lanciato il progetto THINGS THAT REMAIN con la piattaforma www.thingsthatremain.it
Riprendo quanto scrissi un anno fa, da qui: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10221876204045105&id=1558501860
GRAZIE, MAESTRO.
Mi resta il suo delicato “Grazie a lei, Enzo” di qualche giorno fa (8 maggio 2020), quando le inviai il mio post che riprendeva la sua ultima bella intervista in cui ci ricordava alcuni fondamentali:
《Vivere è una cosa pratica, a volte anche faticosa, non una favoletta, e per usare quella bacchetta, che sia magica o meno, bisogna fare tanta fatica. Una cosa la so per certo, a tutte le peggiori nefandezze che sono successe nel nostro Paese nei secoli l’arte è sopravvissuta, questo deve farci trovare la forza, e quel puntino di luce che si sprigiona all’apice della bacchetta ci può dare la forza per sopravvivere, o meglio, di vivere! Vivere sempre come pratica quotidiana, non come poesiola. Vivere è un impegno quotidiano》.
Ci resta la sua musica, che è bellezza, buono, testimonianza e impegno dentro la vita, con lo vita e oltre la vita. Per sopravvivere.
Mi restano i ricordi di quei giorni del giugno 2019 (27-29), quando riuscii, con lo sforzo di tanti, a tenerla qui da noi. E queste immagini in cui la ritraggo nella nostra Murgia e nella nostra Cattedrale.
Come scrissi dopo quelle giornate [qui: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10218809868788640&id=1558501860], con lei, Ezio Bosso, abbiamo “sentito”, non ci siamo semplicemente emozionati. È stato un sentire insieme, non solo la sua musica, i nostri e i suoi silenzi, ma anche le nostre storie, che hanno formato i luoghi e su cui costruire presente e futuro.
Per questo, per questo valore liberato dal prezzo, dalla logica da eventificio degli spettacoli “mordi e scappa”; per questa cultura che riprende le tracce, il percorso, le storie delle generazioni e riparte dai luoghi in cui il tempo si è fatto forma; per il tempo che ci ha donato, per l’attenzione e gli stimoli che ha donato a tanti, ebbene per tutto questo… e aggiungo – per quanto mi riguarda, per riprendere mie vecchie ossessioni – per avermi ricordato che “siamo tutti fragili, siamo dei bugiardi se non lo ammettiamo e, come gli antichi viandanti, dobbiamo, nel momento di difficoltà, appoggiarci e sostenerci gli uni con gli altri” e che la Bellezza e il Buono sono rischio, esigono impegno quotidiano, costano fatica, GRAZIE EZIO!