Giorno del Ricordo

Giorno del Ricordo (10 febbraio), Giorno della Memoria (27 gennaio), Festa della Liberazione (25 aprile) e così diverse altre date che segnano il nostro calendario collettivo, hanno un senso, solo se sono occasione per riflettere su di noi, sul nostro presente.
Quella storia, peraltro, è passata dai nostri luoghi. Ne è testimonianza fisica “Campo 65”, tra Altamura e Gravina (comunemente indicato come “campo profughi”), su cui è in corso un’interessante e appassionata attività dei volontari e ricercatori dell’Associazione Campo 65, dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore” (IPSAIC), dell’Università di Bari e di Foggia. Un luogo in cui, per quasi un ventennio (anni ’40 e ’50), si è svolta e intrecciata la vita di migliaia di persone: prima i militari alleati prigionieri, poi i resistenti e combattenti per la libertà, tantissimi ragazzi, giovanissimi, l’età dei nostri figli, quindi madri, padri e bambini strappati alle loro terre (Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, ecc.). Tutti diversi per nazionalità, religione, colore, cultura, orientamenti politici.
Le tragedie fanno emergere il meglio e il peggio delle persone, quanto, nel mondo, ci sia di buono (tanto, spesso invisibile) e di brutto, che è sicuramente il dolore, la sofferenza, la morte, ma è anche l’emersione degli istinti, quel tratto ferino da cui, nella nostra storia plurimillenaria, ci siamo a fatica e, con contraddizioni, emancipati, quella dimensione in cui a prevalere sono la forza, il ringhio, la violenza, lo sguardo sospettoso nei confronti dell’altro, la chiusura nei propri rifugi incapaci di comprendere le ragioni dell’altro.
La Memoria non è esercizio di retorica. Ha un senso solo se ci aiuta a non smarrire la direzione di una Storia comune. Se ci aiuta a comprendere di cosa è capace l’Uomo: distruggere o creare, fare bene o fare male, alimentare rapporti o soffocarli nell’egoismo. Di quale sostanza siamo, quali le virtù e i difetti. Scoprendo, così, chi siamo stati e chi, quindi, siamo o possiamo essere. La Memoria parla di noi e ci chiama all’impegno nel presente.
_____
Queste sono state le tracce che hanno ispirato la mia iniziativa legislativa regionale
[prima una norma della legge collegata al bilancio regionale 2019, poi la legge regionale n. 10 del 27 marzo 2020, di cui sono stato estensore e proponente] dedicata ai “Luoghi e Archivi della Memoria” della storia contemporanea pugliese, da cui si è sviluppata la misura che ha assicurato il primo sostegno finanziario a diversi interventi, tra cui i primi, in assoluto, dedicati al “Campo 65” (un finanziamento di 53.000 euro di cui ha beneficiato nel 2019 il Comune di Altamura, da cui si attende la conclusione degli interventi finanziati).
👉 Per la legge e una nota di sintesi, v. qui: