L’ho appreso e, con errori ovviamente, ho cercato di metterlo in pratica.
Quando sei minoranza, devi agire prefigurandoti come maggioranza di domani. In altri termini, non devi millantare e sparare cazzate. Devi sentire, pur dall’opposizione e da un altro punto di vista, il dovere e la responsabilità del governo della realtà, che non puoi distorcere ad uso e consumo puramente propagandistico ed elettorale.
Quando sei oggi maggioranza, devi essere capace di prefigurarti come minoranza di domani. In altri termini, essere maggioranza non significa liberarsi dagli altri, dal dissenso, dalle minoranze, dal ‘fastidio’ dell’altro o del differente da sé, dalla fatica delle regole e procedure democratiche.
Questo, almeno per me, significa senso delle istituzioni e dello stare insieme, principio non scritto fondante qualunque comunità e democrazia.
Detta in altri termini, significa sentire la relatività della propria stagione politica, avvertire il tempo breve della propria esperienza, rispetto alla portata e alla vita delle istituzioni e della comunità in cui si opera.
I principi, le regole, le istituzioni restano e solo se siamo in grado di difenderle e preservarle. Sempre. La democrazia, i suoi principi, le sue regole, sono gli unici possibili presidi di garanzia della nostra convivenza e delle maggioranze e minoranze di oggi e di domani.
Ad Altamura, questa è materia ostica.