Piazze piene e Ospedali pieni.

Piazze piene e Ospedali pieni. Piace così. Con buona pace di dpcm e ordinanze che, alla fine, servono solo a chiudere, limitare, sacrificare attività lavorative e sostentamento di tanti. Con il personale sanitario che fa i salti mortali per far fronte al fabbisogno. Con 118, Pronto Soccorso, Ospedale della Murgia, Distretto, Servizi territoriali di vari Dipartimenti Asl che, con grande fatica, cercano di far fronte alle emergenze/urgenze e a terapie a lungo termine (terapie oncologiche, dialisi, trattamenti riabilitativi, ecc.). Con i posti letto covid, attualmente disponibili al Perinei, tutti occupati (52 in reparto e 8 in rianimazione). Con 17-18 pazienti covid fino a ieri sistemati nell’area dedicata del Pronto Soccorso, in attesa di trasferimento in reparti, e che hanno limitato e rallentato le attività del Pronto Soccorso stesso. Con 7-8 pazienti trasferiti, tra ieri sera, ieri notte e stamattina, dal Pronto Soccorso della Murgia (in cui ne rimangono dieci, comunque) all’Ospedale di Ostuni, tutto riconvertito a reparti covid con un’ottantina di posti.
Con l’idea, insomma, che sia sempre qualcun altro in colpa, qualcun altro a dover fare qualcosa, qualcun altro a provvedere e che non tocchi a ciascuno, istituzione o singolo, fare, in piccola piccolissima o grande parte, il proprio.
Un mese e mezzo fa, quando ad Altamura i casi erano “appena” un centinaio, conclusi così, come riportato nell’immagine [da qui:
Beh, allora era un’opzione, una mia preghiera, un appello, che si poteva o meno raccogliere (come in realtà è stato, inascoltato da tutti). Ora non c’è scelta, è una necessità!