Onore e gratitudine verso il personale dell’#Ospedale della #Murgia. Tutti: primari e responsabili di unità, medici, tecnici, infermieri, operatori sociosanitari, ausiliari, personale amministrativo, personale pronto soccorso e 118, con la guida e il coordinamento della direzione medica e amministrativa del presidio.
Sono impegnati, con grande senso del dovere, a garantire servizi essenziali, le emergenze e le urgenze, in una condizione di estrema difficoltà, considerata la pressione derivante dalla massiccia diffusione dei contagi nel nostro territorio (solo tra Altamura e Gravina, quasi un migliaio i casi attualmente positivi). Tutto il sistema è messo a dura prova e sono inevitabili limiti, rallentamenti, paralisi temporanee. Pensate cosa significa, in termini di cautele e di rischi, trattare un accesso al pronto soccorso con una pandemia in corso. Per giunta, con tanti che vi fanno ricorso con sintomi Covid più o meno seri.
Nelle prossime ore saranno disponibili altri posti letto Covid che si aggiungeranno ai posti letto già occupati nel reparto dedicato e in rianimazione (oltre quaranta sono i pazienti Covid attualmente ricoverati). Questo consentirà di liberare la zona Covid del pronto soccorso. Ricordo che i posti letto per pazienti Covid individuati nel “Perinei” sono 60 e per questo è stato destinato tutto il sesto piano, liberato dai reparti di #Neurologia e #Oncologia, e allestito per le esigenze Covid.
I reparti di Neurologia, con la stroke unit, e di Oncologia, negli ultimi giorni della settimana scorsa, sono stati spostati al quarto piano (mi resi personalmente conto della situazione venerdì scorso). Uno sforzo incredibile, in pochissimo tempo, del personale di queste due Unità, di cui ha dato conto, per Neurologia, il dott.
Rino Ardito
, primario, in un post ripreso e rilanciato dall’
Azienda Sanitaria Locale Bari
(v. immagine). Questo sforzo ha garantito la continuità delle prestazioni e dei trattamenti terapeutici erogati dalle due Unità.
Non è solo lavoro. È entusiasmo, è rispetto per le persone (pazienti) e per le istituzioni in cui si opera (ospedale pubblico), è il sentire il dovere di non consegnarsi alla rassegnata contemplazione dei problemi, l’urgenza di dare il proprio contributo, oltre il lavoro, condividendo il peso del momento e delle difficoltà che collettivamente (istituzioni e persone, con tutti i loro limiti, difetti, inadeguatezze) stiamo affrontando. A queste persone, grazie!
Chiudo. Per garantire la funzionalità del reparto Covid al completo, con tutti i posti letto allestiti, sono in arrivo altri infermieri, di cui c’è una grave carenza in tutte le regioni (in Puglia sono state esaurite tutte le graduatorie disponibili e si sono attivate tutte le procedure per assumerne altri: ieri ho riferito dell’ultimo avviso).