Stamattina ho effettuato un sopralluogo presso l’#OspedaledellaMurgia “Fabio Perinei” alla luce dei recenti sviluppi, per verificare come procede l’attivazione, ex novo, del reparto #Covid. Molto probabilmente l’ultimo nella veste di consigliere regionale, che, formalmente, mantengo per pochissimi giorni ancora.
UNA PREMESSA
Il ricovero di malati covid (quelli con sintomi seri, a volte anche molto gravi, o con altre patologie non trattabili domiciliarmente) deve avvenire in reparti ospedalieri. Hanno bisogno di medici, attrezzature, personale, servizi, che solo strutture ospedaliere possono offrire. Non sono appestati da isolare. Servono ospedali, non lazzaretti. Strutture moderne ed efficienti (con postazioni di terapia intensiva e rianimazione, macchine per tac e radiografie, impianti di aerazione e ossigenazione, unità cardiologiche, sale chirurgiche, ecc.), non strutture fatiscenti, chiuse e abbandonate da anni, del tutto spoglie (per favore, smettiamola di evocare la possibilità di utilizzare l’ex ospedale in viale Regina Margherita!).
Altra cosa è invece discutere dell’opportunità di individuare il “Perinei” come sede di un reparto del genere, su cui, in altre sedi, da una decina di giorni almeno, ho espresso quella che ora, stante la mia posizione di consigliere uscente, è solo un’opinione. A mio parere (non tecnico), per come è posizionato, per il suo bacino di utenza, per le sue prestazioni e vocazioni (con una serie di unità operative in crescita e che si andavano potenziando), il nostro Ospedale poteva essere individuato come struttura di riferimento nell’entroterra barese No-Covid, cioè destinato a servire tutte le prestazioni e gli interventi che non coinvolgono pazienti con contagio. È quanto riuscimmo a fare durante la prima ondata nella primavera scorsa, quando l’Ospedale della Murgia fu individuato, nel piano ospedaliero regionale per l’emergenza pandemica, come struttura no-covid (non so se qualcuno se lo ricorda!). Questa volta è andata diversamente.
LA SITUAZIONE
Dopo i lavori per isolare gli ambienti e per potenziare attrezzature e impianto ossigenazione, il #RepartoCovid è stato sistemato al sesto piano con percorsi dedicati, garantendo una netta separazione dei flussi di pazienti Covid e no-Covid all’interno del presidio.
Sono stati attivati 20 posti letto, di cui 10 tutti allestiti e pronti ad accogliere pazienti (i primi cinque forse già oggi). Il numero è ampliabile sino a 60 posti letto (tra reparto malattie infettive e degenze di area medica, terapia semintensiva e intensiva).
Dal seguente link, un video del nuovo reparto pubblicato dal Presidente
Michele Emiliano
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Da qui, una nota della Asl di Bari:
Dalla #AslBari e dalla #Regione è venuta, a più riprese e anche a me, la rassicurazione che gli ordinari #reparti resteranno in attività, tranne che per gli interventi differibili e programmabili (in elezione).
Come pure si continueranno a svolgere dialisi e trattamenti terapeutici oncologici. A questo riguardo, sono contento che sia stata accolta la richiesta di spostare il reparto di #oncologia dal sesto al quarto piano, così da ulteriormente rasserenare i pazienti oncologici.
Il #personale è stato, come mi era stato già assicurato giorni addietro, ulteriormente potenziato, anche con specifiche professionalità dedicate al Covid. Negli ultimi giorni hanno già preso servizio al “Perinei” una quindicina di medici (infettivologi, pneumologi, internisti). Si è in attesa di tre ulteriori anestesisti e di un buon numero di nuovi infermieri.
Si tratta di un lavoro (attrezzature, professionalità, personale, ambienti) che, ad emergenza finita, potranno tradursi in un arricchimento della dotazione esistente dell’Ospedale (ad esempio, macchinari, posti letto e personale in più per terapia intensiva e rianimazione) e in nuove unità operative (malattie infettive, ad esempio).
UN PAIO DI CONSIDERAZIONI
È inevitabile comunque – è bene parlare con franchezza – che la configurazione Covid dell’Ospedale comporterà disagi, ritardi ulteriori e differimenti di interventi, spostamenti, ove necessario, in altre strutture ospedaliere per interventi non urgenti. Mi piace (almeno mi sforzo) agire e parlare con franchezza, serietà e responsabilità. Considerata la mia opinione, che ho manifestato in altre sedi (istituzionali e decisionali) tempestivamente (diversi giorni addietro) e che ho sintetizzato prima (nel senso che sarebbe stata più opportuna la scelta di altra struttura ospedaliera barese) e considerata la mia posizione, di consigliere uscente, non candidato per giunta, quindi alleggerito dal peso istituzionale, mi sarebbe comodo e facile criticare e basta. Ma, come ripeto spesso, sempre, al di là dei ruoli, la vita è responsabilità, doveri. Quindi, anche buonsenso e rispetto per la fatica di chi deve affrontare emergenza e difficoltà.
E allora mi sento di sottolineare un paio di punti.
Dobbiamo vigilare affinché tutti i reparti mantengano la loro funzionalità e operatività, affinché non siano bloccati nelle prestazioni e servizi per i pazienti no-covid e non siano travolti dalle esigenze connesse all’emergenza covid. Per questo sono necessarie due condizioni:
La prima (e mi sembra che ci sia, anche dalla ricognizione operata questa mattina) è che la struttura sia pronta. Ho trovato il #personale, come sempre, disponibile, professionale, motivato, pronto ad affrontare la fatica di gestire la coabitazione di servizi e percorsi (covid e no-covid). Per questo, come ho fatto con qualcuno stamattina, li ringrazio tutti (direzione medica e amministrativa, area tecnica, responsabili di unità, personale sanitario e amministrativo e tecnico, medici, figure tecniche, infermieri, oss, ausiliari, ecc.). Dovremmo essere tutti grati nei loro confronti, per l’enorme lavoro (soprattutto organizzativo) svolto e quello, ulteriore, che si accingono a svolgere. A loro, ancora #grazie.
La seconda è quello che #noi, da utenti o potenziali utenti, possiamo garantire: comprensione e fiducia, un supplemento di pazienza (lo so, se ne richiede tanta, soprattutto in questo periodo!) e, soprattutto, il contributo concreto che possiamo dare per non sovraccaricare la struttura, limitando la diffusione del contagio ed evitando situazioni di rischio.
Possiamo formulare e avanzare perplessità, riserve e critiche sulla scelta, ma dobbiamo pure essere consapevoli, se vogliamo sforzarci di parlare la lingua della realtà e della verità, che il territorio murgiano, con le sue strutture, deve essere in grado di affrontare l’emergenza covid (speriamo nella misura minore immaginabile). I numeri dei casi positivi di questa seconda ondata di #contagi, da fine agosto ad ora, impongono di farci carico di una risposta, sul territorio, anche in termini di prestazioni e servizi ospedalieri. Non solo i casi #covid complessivamente accertati nel barese sono di gran lunga superiori rispetto alla primavera scorsa, ma qui, da noi, solo considerando quelli accertati tra Altamura e Gravina, i casi sono pari a quasi un quarto dei casi totali dell’area metropolitana barese. L’alternativa sarebbe stata sballottolare i pazienti covid tra un capo all’altro della Puglia (è già avvenuto, con pazienti della nostra zona ricoverati a Brindisi o a Lecce).
UN APPELLO
Per favore, continuiamo con le #donazioni di #sangue. Il servizio di raccolta prosegue normalmente, come pure quello per la selezione e prelievo per la tipizzazione di candidati alla donazione di midollo osseo. L’Unità di Medicina #Trasfusionale (attiva da un anno e mezzo, grande conquista per tutto il territorio murgiano dopo tanti anni di attesa) è ubicata al piano terra dell’Ospedale. Stamattina ho appreso che da quando si è iniziato a parlare dell’attivazione del reparto Covid, le donazioni giornaliere si sono più che dimezzate. E’ una reazione emotiva che non trova alcuna ragione. Il reparto Covid è completamente separato (al sesto piano, ripeto), separati sono i percorsi e gli accessi. Sono stati adottati tutti i protocolli e le precauzioni perché le donazioni possano svolgersi normalmente e in sicurezza. A questo riguardo, proprio per contingentare gli accessi e limitare il numero delle persone in attesa di donare, è necessario contattare l’Unità per prenotare la donazioni [https://www.sanita.puglia.it/…/unita-fissa-raccolta-sangue].
ENZO COLONNA