Sequestrata questa mattina l’ex discarica in contrada Le Lamie (lungo la strada Altamura-Laterza) dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari. Un sequestro preventivo dell’impianto disposto dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura barese, in seguito alle indagini delegate al Noe e all’Arpa Puglia. Ho appreso la notizia poco fa attraverso diversi organi di informazione.
Da qui, per esempio, l’articolo dell’edizione online della Gazzetta del Mezzogiorno; Da qui, Altamuralife.it.
Avevo fornito alcuni elementi di chiarezza e di informazione in una mia nota di due settimane fa, disponibile qui.
Sono stati riscontrati, si apprende dalla stampa, problemi e difetti in ordine agli adempimenti connessi alla gestione post-operativa della discarica (quella successiva, per intenderci, all’esercizio) che devono essere assicurati dal soggetto gestore fino a che l’ente competente (la Provincia, ora Città Metropolitana, in questo caso) non accerti che la discarica non comporta alcun rischio per la salute e per l’ambiente. La fase post-operativa, come avevo spiegato nella mia precedente nota, contempla una serie di interventi e operazioni, ad esempio: rete di raccolta e smaltimento acque meteoriche; sistema di drenaggio del percolato; rete di captazione, adduzione, riutilizzo e combustione del biogas; capping (copertura) e sistema di impermeabilizzazione sulla superficie; pozzi e relativa attrezzatura di campionamento delle acque sotterranee; asportazione del percolato, garantendo il mantenimento dello stesso al minimo livello minimo; sistema di recinzione e cancelli di tutta l’area, ecc., ovviamente il tutto accompagnato da controlli e manutenzione costanti per mantenere in buona efficienza tutto questo sistema.
Una volta accertata la natura dei problemi emersi nella fase delle indagini e verifiche effettuate (che ignoro), sarà necessario che tutti gli enti territoriali coinvolti (la Città Metropolitana, ente competente in materia di discariche, il Comune, con il supporto già assicurato dalla Regione e, mi auguro, anche del Ministero dell’Ambiente) pongano in essere tutto quanto è nelle rispettive competenze e possibilità per effettuare gli interventi diretti a scongiurare rischi per la collettività e per l’ambiente e per assicurare, considerato il fallimento del soggetto gestore, la regolare prosecuzione della gestione post-operativa sino alla definitiva chiusura della discarica. Tutto questo passa, in primo luogo, dalla verifica, nell’immediato, della sussistenza delle garanzie (fideiussioni, polizze, ecc.) che il gestore era tenuto a prestare.