ENERGIE RINNOVABILI, GRANDE ATTENZIONE NEL CORSO DI UN INCONTRO SVOLTOSI ALL’ENEA PER IL PACCHETTO DI NORME APPROVATE DALLA REGIONE PUGLIA.

Lo scorso 18 novembre si è svolto, presso l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), il primo incontro nazionale del progetto GECO (Green Energy COmmunity).

Il progetto GECO – finanziato dalla Climate-KIC e promosso dall’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena (AESS), dall’ENEA e dall’Università degli studi di Bologna, con la partecipazione di CAAB/FICO (Centro Agro Alimentare Bologna/Fabbrica Italiana Contadina) e dell’Agenzia locale di sviluppo Pilastro/Distretto Nord Est – ha preso avvio nel luglio 2019 con l’obiettivo di promuovere la generazione e l’autoconsumo delle energie rinnovabili nei quartieri di Pilastro e Roveri di Bologna attraverso la creazione di una comunità energetica locale con il coinvolgimento di abitanti, attività commerciali e imprese del territorio.

La riunione ha avuto lo scopo di far incontrare i principali attori del sistema distributivo energetico in modo da comprendere, dal punto di vista tecnologico, infrastrutturale, giuridico e socioeconomico, quali siano le condizioni e i termini per la migliore possibilità di sviluppo del quadro normativo nazionale e regionale alla luce delle recenti novità introdotte dal c.d. pacchetto “Energia Pulita per tutti gli Europei”.

All’incontro ho partecipato per la Regione Puglia, invitato ad illustrare i recenti interventi normativi regionali, una sorta di pacchetto “Energia Pulita per i Pugliesi”, costituito dalle leggi n. 34 del 23 luglio 2019 (“Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare”, da qui una mia nota), n. 42 del 9 agosto 2019 (“Istituzione del Reddito energetico regionale”), n. 45 del 9 agosto 2019 (“Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche”).

Il confronto – che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di rappresentanti di GSE (Gestore Servizi Elettrici), RSE (Ricerca sul Sistema Energetico S.p.A.), Regione Emilia Romagna, Regione Piemonte, oltre che, appunto, Regione Puglia e dei soggetti promotori del progetto GECO – è stato molto proficuo e ha segnato un punto di partenza, in particolare, per l’articolazione di un intervento pilota di modellazione e costruzione di una comunità energetica e per successivi approfondimenti sia su questioni tecniche e giuridiche connesse ai temi dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche (su cui anche il legislatore nazionale è chiamato a pronunciarsi in sede di recepimento della Direttiva UE 2018/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili), sia su profili di natura economica, sociale e sociologica, in ordine ai quali utili spunti possono trarsi dalle politiche e azioni che la Regione Puglia ha negli ultimi anni sviluppato in tema di processi di costruzione di comunità (su tutte, l’esperienza delle cooperative di comunità disciplinate dalla legge regionale 20 maggio 2014 n. 23).

La discussione ha fatto emergere un notevole interesse da parte degli intervenuti sul nuovo quadro normativo pugliese in materia di energia, segno che la Regione Puglia e il suo Consiglio hanno saputo bene e tempestivamente interpretare, negli ultimi anni, il nuovo corso che l’Unione Europea ha inteso intraprendere con le nuove direttive che incentivano l’energia prodotta da fonte rinnovabile e, in particolare, la generazione diffusa e l’autoconsumo collettivo, anche attraverso la creazione di comunità energetiche. Il “Pacchetto Energia Pulita” messo in campo dalla Puglia ha l’ambizione di dare risposta alle politiche promosse a livello internazionale e nazionale che mirano al contenimento delle emissioni di gas a effetto serra, anche alla luce degli ambiziosi obiettivi di crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili fissati dalle istituzioni comunitarie.

Ripensare il modello di sviluppo, orientandolo nel segno della ricerca applicata, dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità ambientale, della chiusura dei cicli produttivi, della condivisione di risorse e processi produttivi, rappresenta un’urgenza che deve essere avvertita a tutti i livelli di governo. In tal senso, l’incontro promosso da ENEA ha confermato che la Puglia è nelle condizioni di porsi all’avanguardia nell’ambito di questa strategia, sia a livello nazionale che europeo. L’auspicio è che anche nella nostra regione possano nascere comunità energetiche di cittadini per attuare le politiche di decarbonizzazione e contribuire alla riduzione dei gas climalteranti.

ENZO COLONNA