Deliberati, una decina di giorni fa, dalla Asl di Bari nuovi concorsi per ulteriori 115 medici specialisti in diverse discipline. Vi riporto gli estremi delle deliberazioni nelle due immagini. Ora si dovrà attendere la pubblicazione dei bandi nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia e, poi, per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
I concorsi sono stati avviati tenuto conto anche delle ultime disposizioni normative che prevedono l’ammissione alle prove selettive anche per i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno nonché, qualora il corso abbia durata quinquennale, al penultimo anno.
Seguiranno ulteriori bandi (per medici e personale sanitario in generale) fino al raggiungimento dei posti definiti dal fabbisogno triennale della ASL di Bari non solo per i profili dirigenziali, ma anche per tutto il comparto sanitario e no.
Ricordo che solo per il Perinei, il nuovo piano triennale del fabbisogno di personale (prima adottato dalla Asl di Bari a fine 2018 e poi approvato dalla Regione nella primavera scorsa) prevede un incremento notevole di personale, per svariate decine di unità.
Nella seguente immagine riporto, invece, i dati del prossimo reclutamento del personale deliberato dal Policlinico di Bari (55 unità mediche specialistiche).
Infine, dopo aver completato le procedure non semplici per la composizione delle commissioni (sorteggi, nomine, accettazioni, sostituzioni), sono state deliberate dal Direttore Generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, le commissioni dei concorsi relativi ad una serie di figure professionali non mediche su cui avevo più volte scritto (ad esempio, qui): 15 Assistenti Sociali, 15 Educatori professionali, 30 Fisioterapisti, 30 Logopedisti, 25 Ostetriche, 10 Tecnici di Riabilitazione Psichiatrica. Nella seguente immagine, riporto gli estremi dei rispettivi atti deliberativi.
È il “nuovo corso” della Sanità pugliese, di cui vado scrivendo da un anno a questa parte.
Che ci siano ancora tanti problemi da risolvere è indubbio. Come è vero che ci sono ancora alcune sacche di inefficienza, frutto di vecchie scelte che nel tempo si sono rivelate sbagliate o che sono state purtroppo travolte da tagli, riordini e nuove programmazioni imposte a livello ministeriale.
A descrivere ciò che non va non ci vuole molto e magari è pure producente dal punto di vista dell’audience o forse anche dei consensi elettorali. Ma continuare a ripetere che tutto fa schifo e che nulla si fa (senza evidenziare, oltre ai problemi e alle difficoltà, gli sforzi, il buono che c’è, il lavoro che si fa) serve a risolvere i problemi, anche uno solo?!
Soprattutto quando si parla di sanità pubblica e, ancor di più, in una regione che, assieme ad altre 6 del Sud Italia (con eccezione della Basilicata), per circa quindici anni è stata commissariata dai ministeri della salute e delle finanze, con blocco di assunzioni e capacità di spesa. Solo dopo un lungo e anche doloroso lavoro svolto in questi anni (piano di riordino ospedaliero, riduzione spesa farmaceutica, pareggio di bilancio, significativo miglioramento dei livelli essenziali di assistenza, ecc.), la Regione Puglia è, da alcuni mesi, in condizione di procedere con assunzioni che consentiranno di recuperare parzialmente lo scarto rispetto ad altre regioni non commissariate, del Nord in particolare (si pensi che l’Emilia Romagna dispone di oltre quindicimila unità di personale in più rispetto alla Puglia, oltre che a svariate centinaia di milioni di euro in più di trasferimenti dal fondo sanitario statale).
In altri termini, dire che tutto fa schifo o non vedere gli evidenti miglioramenti e progressi in corso è profondamente errato e ingiusto.
Dopo anni di sacrifici, dopo circa quindici anni di blocco di assunzioni, piano di rientro e tagli, la nuova stagione di potenziamento del sistema sanitario pubblico pugliese va assumendo, giorno dopo giorno, contorni sempre più visibili e chiari.
Le nuove assunzioni che segnalo in questo post, infatti, assieme a tutte le procedure già avviate nei mesi scorsi, su cui ho aggiornato più volte, per il reclutamento
- di primari [a novembre si riuniscono le prime commissioni nominate per le valutazioni delle candidature degli aspiranti primari, in particolare per Ortopedia e Psichiatria all’Ospedale della Murgia “Perinei” (v. prima delle seguenti immagini)],
- di medici specialisti [già espletati, ad esempio, i concorsi per ortopedici e neurologi, già assunti (anche al Perinei); prossime, a novembre, le prove di concorso per altre discipline mediche come urologia, pediatria, ginecologia, medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza / pronto soccorso (v. seconda delle seguenti immagini)],
- di infermieri (a breve, dopo quello di un anno e mezzo fa, un nuovo megaconcorso regionale),
- di operatori socio-sanitari (in questi giorni si stanno svolgendo, dopo quelle pratiche, le prove orali del concorso regionale per circa 2500 posti OSS, che in realtà saranno molti di più),
contribuiranno a rendere servizi sanitari sempre più efficaci e tempestivi ai cittadini, in grado di corrispondere alle esigenze sempre crescenti di buona sanità pubblica.
Si tratta di un lavoro duro e complesso, che la Regione sta mettendo in campo, tra mille difficoltà, da anni, e che finalmente consente di vedere segni concreti ed evidenti. La strada per una migliore sanità pubblica è tracciata. Occorre continuare a perseguirla con costanza e determinazione, senza lasciarsi travolgere da sfiducia, abbandono, disistima, pessimismo, rinuncia.
ENZO COLONNA