Domani, giovedì 17 ottobre, alle ore 10, parteciperò assieme al Presidente Michele Emiliano, al Direttore della ASL Bari Antonio Sanguedolce, al Direttore Sanitario della ASL Silvana Fornelli, al Direttore del Dipartimento Immunotrasfusionale della ASL Michele Scelsi, al Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero della Murgia Domenico Labate e al Direttore Amministrativo del medesimo P.O. Rachele Popolizio, all’inaugurazione della nuova Unità Operativa di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”.
La nuova Unità, ricordo, è stata istituita e avviata alcuni mesi fa e, dallo scorso 1° settembre, è pienamente operativa per 24 ore al giorno, dopo il completamento della dotazione di attrezzature e di personale che, oltre al responsabile, il dott. Leonardo Sardella, vede impiegati ben 5 medici trasfusionisti, 6 tecnici di laboratorio (oltre ad uno in formazione), 5 infermieri e 2 ausiliari [ne scrissi qui, un mese e mezzo fa].
Come ho detto e scritto più volte, si tratta di un risultato straordinario, uno storico traguardo per l’Ospedale “Perinei” e, quindi, per tutta la comunità murgiana, giunto a valle di un lungo, complicato e laborioso iter che accompagno, passo dopo passo, da oltre due anni, sin dall’inizio della mia esperienza di consigliere regionale, frutto di molteplici e complessi passaggi amministrativi e istituzionali che si sono dovuti consumare.
Un lungo e articolato lavoro che si è sviluppato nell’ambito di una proficua e serrata sinergia tra Regione e ASL di Bari che ha consentito di giungere a un risultato estremamente importante e lungamente atteso da tutto il territorio, dal momento che l’attivazione di questo servizio consente di raccogliere, conservare e disporre in sede del sangue necessario per le trasfusioni (cosiddetta “Banca del Sangue”), con la conseguenza di rendere più efficienti e sicuri tutti gli interventi per i quali sono necessarie trasfusioni, evitando di far ricorso a sacche ematiche conservate presso altre strutture regionali.
L’attività dell’Unità Trasfusionale rende inoltre ancor più strutturata l’attività di prelievo di materiale ematico finalizzato alla tipizzazione dei donatori di midollo osseo, consentendo all’ospedale murgiano di divenire un vero e proprio polo di reclutamento con funzioni di ricerca dei donatori, valutazione dell’idoneità, identificazione del donatore.
Mi piace ricordare che i volumi di attività espressi da anni in questo ambito, presso l’Ospedale della Murgia sono di assoluto rilievo e ben oltre i parametri minimi previsti. Sono migliaia, infatti, le unità di sangue intero raccolte ogni anno e i prelievi finalizzati alla tipizzazione dei potenziali donatori di midollo osseo: uno straordinario risultato ottenuto anche grazie alla preziosa attività svolta dal personale ospedaliero (a partire dal dott. Matteo Carone e dal personale infermieristico che per molti anni hanno rappresentato la struttura della locale Unità Fissa di Raccolta) e dalle associazioni di volontariato (come Avis, Fidas, Admo) attive da molto tempo sul territorio.
A brevissimo, infine, non appena sarà perfezionato un ultimo passaggio formale, già in via di definizione, potranno anche partire la plasmaferesi (una procedura terapeutica che permette la separazione della componente liquida del sangue dalla componente cellulare e la rimozione di sostanze in esso presenti), per cui i macchinari sono già disponibili, e le attività ambulatoriali con la previsione, nei programmi del Responsabile dell’Unità e di concerto con i medici di base, di eseguire prestazioni a domicilio per i pazienti con gravi deficit di deambulazione.
ENZO COLONNA