LUOGHI DELLA MEMORIA E ARCHIVI STORICI DEL NOVECENTO PUGLIESE: NEL VIVO ATTUAZIONE DELLA MISURA REGIONALE.

TRA I “LUOGHI”, IL CAMPO 65 TRA GRAVINA E ALTAMURA.

Foto ripresa dalla pagina Facebook di “Campo 65: Prigionieri di Guerra”

È entrata nel vivo l’attuazione della misura della Regione Puglia sui “Luoghi della Memoria” e sugli “Archivi Storici” presenti nel territorio pugliese.

Si tratta, ricordo, di una delle cinque azioni del programma regionale “La Cultura si fa Strada”, che sviluppa e integra misure già sperimentate in questi ultimi due anni (“La Murgia abbraccia Matera”, “I Musei raccontano la Puglia” e “Corri al Museo”).

Il programma (in merito, v. qui) ha dato attuazione a norme inserite su mia proposta nelle ultime leggi regionali di bilancio e si propone di contribuire a diffondere la conoscenza e la fruizione di beni e luoghi della cultura presenti in Puglia, facendone attrattori dinamici attorno ai quali ritrovare storie comuni, fare esperienze, recuperare e rinsaldare legami, costruire comunità di cittadini consapevoli.

La misura avviata in questi giorni si avvale di uno stanziamento di 350mila euro per il 2019 (di analoga consistenza quello per il 2020 e 2021) e si pone l’obiettivo, per un verso, di promuovere la conoscenza dei luoghi legati agli accadimenti che hanno segnato la storia del Novecento in Puglia, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e agli anni immediatamente successivi (ad esempio, i luoghi utilizzati come campi di concentramento, di prigionia, di internamento e confino politico); per l’altro, di valorizzare gli archivi storici che conservano documentazione legata all’esperienza sociale, filosofica e culturale di uomini e donne che hanno assunto un ruolo politico cardine e uno stretto legame culturale con il territorio pugliese durante il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale.

I potenziali destinatari dei contributi regionali sono enti pubblici o enti privati non a scopo di lucro partecipati da enti pubblici proprietari o gestori di tali beni, luoghi o archivi.

A questo scopo, la Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale”, dopo aver effettuato una ricognizione, ha individuato alcuni luoghi e archivi che rispondono alle condizioni fissate nella norma di bilancio e nelle linee guida definite dalla giunta regionale: in particolare, per i “luoghi della memoria”, la “Casa Rossa” di Alberobello, il Campo di prigionia di Altamura, il Campo di “Torre Tresca” a Bari, l’ex macello comunale di Manfredonia, il Campo di concentramento e confino alle Isole Tremiti e il “Museo della memoria” di Nardò; per gli archivi storici, quelli della Fondazione Di Vagno, della Fondazione Gramsci e dell’IPSAIC – Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea.

Tra i luoghi della memoria pugliesi individuati c’è l’importante sito murgiano denominato “Campo 65”, tra Altamura e Gravina, prima, campo di prigionia e internamento durante la seconda guerra mondiale (vi furono rinchiusi circa 9000 prigionieri di guerra) e, successivamente, destinato ad accogliere migliaia di profughi di varia nazionalità. Un luogo in grado di raccontare un pezzo significativo della storia del Novecento pugliese.

A ciascuno dei soggetti proprietari o gestori di questi beni (tra cui i Comuni di Altamura, Bari, Manfredonia) la Regione ha chiesto, nei giorni scorsi, di predisporre una proposta progettuale con gli interventi e le iniziative che si vogliono sviluppare. Nel corso di un incontro che si terrà poi a settembre con i vari enti proponenti, gli uffici regionali verificheranno la coerenza dei progetti con le finalità della misura e la loro fattibilità entro la fine dell’anno.

Mi auguro perciò che gli Enti invitati possano cogliere questa preziosa opportunità facendosi trovare pronti con proposte concrete, a partire dai primi interventi utili ed essenziali a preservare, far conoscere, beni e luoghi che appartengono al nostro patrimonio storico, sociale e politico comune e a preservare/costruire una memoria collettiva.

ENZO COLONNA