Sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria e restauro conservativo della cella campanaria della Cappella della Madonna della Croce, ad Altamura, un edificio di proprietà della Diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Riporto le foto che ho realizzato una decina di giorni fa, accompagnato da don Nunzio Falcicchio e Leonardo Masiello dell’Associazione Madonna della Croce.
Si tratta di un’opera quasi integralmente finanziata (con 30mila euro, a fronte di una stima complessiva dei lavori pari 32.677,91 euro) dalla Regione Puglia, che l’ha selezionata, assieme ad altre, a valle di un avviso pubblico finalizzato a sostenere interventi urgenti di manutenzione straordinaria e restauro di immobili del patrimonio culturale del territorio pugliese con risorse del bilancio autonomo regionale (ne avevo dato conto qui, a fine dicembre).
Tale misura (di cui avevo informato enti pubblici e privati del territorio) destina ogni anno 500 mila euro per sostenere, con contributi sino a 50 mila euro, interventi finalizzati alla salvaguardia e valorizzazione di beni immobili culturali, pubblici e privati; un anno fa, nel bilancio 2018, questa somma è stata incrementata sino a 800 mila euro. Nel 2018, sono state 69 le istanze pervenute entro il termine e 17 sono stati gli interventi finanziati, i primi utilmente collocati in graduatoria.
Nell’ambito di questa misura regionale, per quanto riguarda Altamura, oltre all’intervento sulla Cappella della Madonna della Croce, è stato finanziato anche quello che interessa l’Ipogeo di San Michele delle Grotte (con 50mila euro) per cui l’ente proprietario, l’ABMC, sta completando le procedure di affidamento dei lavori per il restauro conservativo e la messa in sicurezza dell’apparato decorativo del sito (costituito dai dipinti murali e degli altari lapidei).
È un bellissimo risultato che siamo riusciti a conseguire per Altamura, una città ricca di siti e beni culturali, ma che molto spesso hanno bisogno di interventi straordinari di manutenzione e restauro.
Grazie a questo finanziamento regionale, molto presto, questi due beni potranno essere preservati per le future generazioni e tornare ad essere anche valorizzati, passaggi fondamentali per consentirne una fruizione collettiva.
Ringrazio – per il lavoro svolto e per aver colto, puntualmente e tempestivamente, l’opportunità che avevo segnalato – la Diocesi nelle persone, in particolare, dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti e di Don Nunzio Falcicchio, Direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali.
ENZO COLONNA