Due leggi regionali approvate nell’ultimo consiglio regionale, il 18 giugno, in materia di tutela delle prestazioni dei professionisti.
Con la prima (ne avevo scritto qui), la cui stesura è il risultato di un lavoro congiunto svolto da me, dall’assessore Giannini e dal rispettivo dipartimento regionale, la Regione (in tutte le sue articolazioni, comprese società e aziende dalla stessa partecipate, vigilate o controllate) si impegna a riconoscere equi compensi ai professionisti che prestano la loro attività in suo favore, conformemente a quanto stabilito negli appositi decreti ministeriali che fissano i parametri di riferimento per la loro determinazione. Si prevede, inoltre, che, nel caso di prestazioni rese in esecuzione di incarichi professionali finalizzati alla presentazione di istanze, segnalazioni, dichiarazioni e comunicazioni di qualunque tipo ad una pubblica amministrazione del territorio regionale, l’effettivo rispetto della normativa in materia di “equo compenso” rappresenta una condizione indispensabile per la conclusione del procedimento amministrativo e deve essere attestato con apposita dichiarazione rilasciata dal committente. Questa legge si applica a qualsivoglia prestazione professionale.
Con la seconda legge, proposta dal collega Casili, invece, si prevede che per le prestazioni rese nell’ambito urbanistico-edilizio sia necessario acquisire da parte della pubblica amministrazione, prima del rilascio di un permesso o autorizzazione, l’attestazione da parte del professionista dell’avvenuto pagamento del corrispettivo.
Se ne occupa (di entrambe le leggi, approvate all’unanimità) Edilportale.com in questo pezzo:
EQUO COMPENSO, LA PUGLIA APPROVA DUE LEGGI.
Due provvedimenti per tutelare le prestazioni professionali rese alle pubbliche amministrazioni e ai privati.