Da tempo, da oltre due anni, con numerosissime interlocuzioni con l’Anas e con il Comune, mi sto occupando della messa in sicurezza dell’incrocio della Statale 96 (circonvallazione) con via Selva, una esigenza particolarmente sentita da residenti ed operatori economici del quartiere Trentacapilli. Fondamentale e lungamente coltivata.
Per questo incrocio, come per le intersezioni con via Graviscella e con via Ferri Rocco in zona industriale (tre incroci attualmente semaforizzati), come ho scritto e aggiornato più volte [l’ultima, in occasione dell’apertura del nuovo tratto della statale Toritto-Modugno, leggi qui], c’è da tempo il progetto definitivo Anas che prevede la realizzazione di tre rotatorie.
Sempre di Anas sono le risorse necessarie per la loro realizzazione (circa un milione e mezzo di euro) a condizione che sia il Comune di Altamura ad acquisire le aree necessarie.
Il progetto definitivo dell’Anas è pronto da un anno circa ed è stato approvato in via definitiva dall’allora Commissario prefettizio, il Prefetto Vittorio Lapolla, ai fini urbanistici e per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio delle aree. Sempre da lungo tempo si attende l’esito della procedura ministeriale di verifica di assoggettabilità a via (valutazione di impatto ambientale) dell’intervento.
Da notizie acquisite per vie brevi una settimana fa circa, dopo il nulla osta da parte della Soprintendenza, sembra che ci siamo. Mancherebbe poco per il provvedimento del Ministero dell’Ambiente che esclude il progetto dalla valutazione di impatto ambientale.
Questo significa che la procedura ministeriale si chiude qui, cioè non si rende necessario avviare la valutazione di impatto ambientale vera e propria. Se così dovesse essere confermato dagli atti ufficiali, l’Anas (Coordinamento Territoriale Adriatica) potrà procedere spedita con la redazione del progetto esecutivo e quindi con la gara di appalto per i lavori di realizzazione delle tre rotatorie.
Per l’incrocio di via Selva, in ogni caso, i tecnici Anas hanno sempre assicurato di aver previsto tutte le misure e gli accorgimenti per rendere il più sicuro possibile l’attraversamento pedonale (strisce, dissuasori/rallentatori).
Resta, a mio parere, la necessità di ragionare su altro (e anche su questo ho sempre trovato sensibilità e disponibilità in ambiente Anas): realizzare un sottopasso o un sovrappasso per il transito dei pedoni.
Vi tengo aggiornati.
ENZO COLONNA