I tre interventi, cui si riferisce l’articolo riprodotto nell’immagine, rientrano nel Piano di rigenerazione già finanziato dalla Regione. Non sono attesi finanziamenti. Non c’è da “bussare”, dunque, come riporta il titolo. L’articolo è invece puntuale, come sa fare Onofrio Bruno, un professionista dell’informazione.
Ricordo, infatti, che ben 5 milioni di euro sono già stati riconosciuti dalla Regione ad Altamura a seguito di un bando di qualche tempo fa, che ho seguito e su cui ho ampiamente aggiornato in più occasioni.
Scrissi a giugno dell’approvazione della graduatoria definitiva, qui.
La necessaria e proficua attività svolta in questi mesi dall’Amministrazione comunale in carica, con il notevole lavoro degli uffici tecnici comunali (a coordinare il tutto, il dirigente del Settore “Sviluppo e Governo del Territorio” e il funzionario responsabile del procedimento, rispettivamente gli architetti Giovanni Buonamassa e Maria Cornacchia), è stata quella di individuare gli interventi pubblici da realizzare con le risorse riconosciute dalla Regione e definire i relativi progetti (l’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno di oggi ne dà conto).
I progetti sono stati trasmessi in Regione, nei tempi assegnati, e tra poco si procederà alla firma del disciplinare tra Comune e Regione che regolerà tempi di realizzazione, erogazione del finanziamento, adempimenti.
Al bando, ricordo, potevano partecipare i Comuni pugliesi (anche in forma aggregata), con popolazione residente di almeno 15 mila unità, che avessero adottato il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU) e dotati di una Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS).
89 furono le candidature. 175 milioni la dotazione iniziale messa a disposizione dalla Regione. Il finanziamento massimo ammontava a 5 milioni di euro per proposte di singoli Comuni.
Straordinario il risultato raggiunto da Altamura, la cui candidatura, classificatasi al 9° posto in graduatoria, avevo sollecitato sin dalla pubblicazione del bando e che aveva proposto, quale area interessata dagli interventi di rigenerazione, la maglia urbana lungo l’asse Porta Matera, ex Monastero del Soccorso, via Selva, verso Trentacapilli/Lama di Cervo.
Un importante obiettivo raggiunto, frutto soprattutto di un processo che ha visto coinvolte realtà associative, giovani professionisti del territorio e tecnici comunali, riuniti in una sorta di laboratorio/incubatore di idee che ha preso il nome di Iperurbano [ricordavo e ringraziavo tutti, al momento dell’approvazione della graduatoria provvisoria, un anno fa, qui].
Sono estremamente soddisfatto per il grande lavoro svolto da venti mesi a questa parte.
È la riprova che un buon lavoro di programmazione e progettazione, una larga forma di partecipazione dal basso e un proficuo dialogo tra diversi livelli istituzionali, non può che portare a buoni risultati. Un approccio e un metodo su cui insisto e mi impegno da tempo e che ritengo sia la forma migliore per conseguire importanti obiettivi per il territorio.
Andiamo avanti!