DOVE SONO I PARLAMENTARI DELLA LEGA E DEI 5S ELETTI NEL SUD, NEI NOSTRI TERRITORI? NON HANNO NULLA DA DIRE? NON AVVERTONO LA RESPONSABILITÀ DI DIFENDERE IL SUD?
Ha ragione Fabiano Amati, mio collega in consiglio regionale: prosegue la serie “scippi e rapine” ai danni del Sud. Nella nota disponibile da qui, Fabiano denuncia quanto si è consumato negli ultimi giorni con la conversione in legge del cosiddetto Decreto Semplificazioni.
Il governo e la maggioranza parlamentare Lega-M5S hanno ceduto alle regioni del nord la proprietà delle centrali idroelettriche e la possibilità di fissare, con leggi regionali canoni aggiuntivi, ristori e compensazioni per i territori di tali regioni, quote di energia elettrica prodotta da cedere gratuitamente alle medesime regioni.
Il tutto, logicamente, si tradurrà in minori introiti per lo Stato, quindi per tutte le regioni italiane, e maggiori oneri a carico dei cittadini di tutte le altre regioni.
Prosegue, dunque, la sistematica e scientifica azione di arricchimento delle regioni (già storicamente ricche) del Nord e di impoverimento delle regioni del Sud. Nel totale silenzio, nell’inquietante passività dei parlamentari del Sud, delle forze politiche che sembrano conquistare nuovi consensi al Sud (Lega) e di quelle (M5S) che hanno conquistato nelle regioni meridionali un enorme consenso nelle elezioni politiche dell’anno scorso, un consenso senza precedenti (nell’immagine in alto, l’attribuzione dei collegi parlamentari con le elezioni 2018, in giallo quelli conquistati dai 5S), che dovrebbe impegnare e far sentire la responsabilità della difesa del Mezzogiorno, magari delle stesse forze politiche che ci vengono a raccontare favole, delle briciole concesse ai nostri territori o che vengono ad aizzare contro le regioni del Sud che con grande fatica e con una grave scarsità di risorse devono gestire difficoltà di ogni genere, dal deficit infrastrutturale ai servizi sanitari, dal welfare ai problemi occupazionali.
Tutto questo, poi, a pochi giorni, sempre nel silenzio e nella inquietante passività degli stessi parlamentari del Sud, della prevista firma dell’intesa tra Stato e Regione Veneto sull’autonomia differenziata che andrà ad aggravare e costituzionalizzare il divario tra Nord e Sud, a rendere irreversibile la sperequazione, a dissolvere unità e solidarietà della Nazione, nella Nazione [avevo scritto qui]
ENZO COLONNA
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Di seguito alcuni stralci dell’Art. 11-quater della legge di conversione del Decreto Semplificazioni:
«Alla scadenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e nei casi di decadenza o rinuncia, le opere … passano, senza compenso, in proprietà delle regioni, in stato di regolare funzionamento.»
«I concessionari di grandi derivazioni idroelettriche corrispondono semestralmente alle regioni un canone, determinato con legge regionale …»
«Il canone così determinato è destinato per almeno il 60 per cento alle province e alle città metropolitane il cui territorio è interessato dalle derivazioni. »
«Le regioni possono disporre con legge l’obbligo per i concessionari di fornire annualmente e gratuitamente alle stesse regioni 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, per almeno il 50 per cento destinata a servizi pubblici e categorie di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni. »
«Fino all’assegnazione della concessione, il concessionario scaduto è tenuto a fornire, su richiesta della regione, energia nella misura e con le modalità previste dal comma 1-quinquies e a riversare alla regione un canone aggiuntivo, rispetto al canone demaniale, da corrispondere per l’esercizio degli impianti nelle more dell’assegnazione; tale canone aggiuntivo è destinato per un importo non inferiore al 60 per cento alle province e alle città metropolitane il cui territorio è interessato dalle derivazioni. »