Comprendo il disappunto (rilanciato, oggi, dalla stampa locale) di cittadini e proprietari residenti, ad Altamura, nelle campagne di Carpentino-Barone e Murgia Catena, per i recenti, nuovi, straripamenti del Torrente Jesce causati dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, di cui ho avuto modo di accettarmi personalmente.
Comprendo i sentimenti di frustrazione di chi, ormai, dopo anni di discussioni solo apparentemente inutili e improduttive, vede la risoluzione di questo atavico problema come un obiettivo irraggiungibile, ma a costo di apparire inopportuno, attirandomi così addosso gli strali dell’immancabile stuolo di scettici, nichilisti e disfattisti, sento il dovere di rimarcare che l’iter per la realizzazione degli interventi indispensabili per risolvere la situazione sta procedendo e l’avvio dei lavori non è affatto lontano.
Stiamo parlando di procedure complesse e delicate che necessitano inevitabilmente dei loro tempi, nell’ambito di un quadro normativo particolarmente stringente sia sotto il profilo della valutazione di impatto ambientale di determinati interventi, sia sotto il profilo dell’affidamento di incarichi per la progettazione, da un lato, e per la realizzazione, dall’altro, delle opere.
A beneficio di tutti ritengo utile riepilogare brevemente e per sommi capi i molteplici passaggi amministrativi che si sono consumati in questi ultimi anni e che inducono a ritenere ormai vicino l’avvio dei lavori relativi al Torrente Jesce:
- nell’agosto del 2013 è stato approvato dal Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” il progetto relativo al risanamento del Torrente Jesce, per un importo complessivo di 8milioni e 800mila euro;
- nel settembre 2014 il Consorzio di Bonifica presentava istanza di avvio della procedura per il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale e di incidenza;
- a seguito di numerosi pareri espressi dalle amministrazioni interessate nell’ambito del procedimento per il rilascio della Valutazione d’Impatto Ambientale, nel luglio 2016 il Consorzio di Bonifica adeguava il progetto alle prescrizioni ricevute, chiedendo il prosieguo delle operazioni di valutazione, che nel frattempo erano state sospese visti i molteplici profili di criticità sollevati da più parti su talune, impattanti, scelte progettuali;
- nel settembre 2016 l’intervento di sistemazione idraulica del Canale Jesce veniva completamente finanziato dalla Regione Puglia con un importo pari a 8milioni e 800mila euro a valere sul POR Puglia 2014-2020;
- a seguito di numerosi incontri e riunioni (tra i quali un utilissimo sopralluogo da me promosso nel febbraio del 2017, di cui scrivevo qui) e ad una positiva interlocuzione tra tutte le amministrazioni coinvolte, comitati di titolari di aziende e terreni delle zone interessate, associazioni ambientaliste, che ha portato il Consorzio di Bonifica a ridimensionare significativamente il progetto originario, limitandone fortemente l’impatto ambientale anche al fine di non pregiudicare un’area di straordinaria bellezza e di grande interesse storico e naturalistico, si è giunti nel luglio 2018 al rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale [il provvedimento è disponibile da qui];
- a seguito della rimodulazione del progetto, l’importo totale dei lavori è sceso a poco più di 5milioni di euro;
- il Consorzio di Bonifica ha avviato nel novembre del 2018 la procedura negoziata per l’individuazione del tecnico cui affidare la progettazione esecutiva;
- entro il termine assegnato (7 gennaio scorso) sono pervenute sei manifestazioni di interesse.
- nei prossimi giorni i sei soggetti saranno invitati a presentare offerte che saranno valutate da un’apposita commissione giudicatrice;
- il progettista che sarà individuato nelle prossime settimane avrà poi 60 giorni di tempo per la redazione del progetto esecutivo;
- a quel punto potrà essere bandita la gara di appalto per l’affidamento dei lavori.
Mi rendo perfettamente conto che possano apparire insopportabili i tempi necessari per lo svolgimento di procedure amministrative complesse per la realizzazione di opere così importanti, nell’ambito di una normativa particolarmente gravosa e vincolante soprattutto per la tutela della trasparenza, della concorrenza, dei conti pubblici e del buon andamento amministrativo, ma si tratta di passaggi ineludibili che vanno consumati con fatica, giorno dopo giorno, grazie al lavoro di tanti.
Tra l’altro proprio nell’ambito di questo complicato iter è stato possibile individuare soluzioni progettuali certamente migliori e meno invasive rispetto a quelle inizialmente prospettate ed anche dai costi di gran lunga inferiori, a dimostrazione di quanto un procedimento approfondito, nel merito, non rappresenti affatto “una perdita di tempo”, ma l’unico modo per raggiungere risultati apprezzabili.
Per quanto mi riguarda – come fatto costantemente dal settembre 2016 (a partire dal riconoscimento del finanziamento regionale: all’epoca scrissi qui) continuerò a seguire passo dopo passo, giorno dopo giorno, sollecitando e motivando, tutta questa vicenda sino alla realizzazione di un intervento assolutamente necessario, non più rinviabile, per venire incontro alle giuste rivendicazioni di quanti operano nella località interessata e dei proprietari dei terreni.
ENZO COLONNA