OLTRE 1 MILIONE DI EURO IN TRE ANNI PER LUOGHI DELLA MEMORIA DEL NOVECENTO E ARCHIVI STORICI PUGLIESI.
Tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, culturale e politico rappresentato, per un verso, da luoghi o beni del territorio pugliese connessi a eventi o accadimenti che hanno segnato, nel corso del Novecento, la storia della Puglia o che hanno avuto rilevanza nazionale o internazionale e, per l’altro, dagli archivi storici che ne conservano documentazione.
È l’obiettivo della disposizione inserita, su mia proposta (sottoscritta anche dai colleghi Zinni e Vizzino), nella legge regionale di bilancio per l’anno 2019 e pluriennale 2019-2021, approvata nella lunga seduta del Consiglio regionale del 21 dicembre, conclusa verso le 4 del mattino del 22.
Sono moltissimi, infatti, i luoghi presenti in Puglia che sono stati teatro di rilevanti eventi storici accaduti durante il secolo scorso, spesso al centro di vicende di respiro nazionale o internazionale, e che hanno lasciato una traccia rilevante nella memoria collettiva. Si pensi, ad esempio, alle drammatiche vicende legate ai luoghi di internamento disseminati nel territorio regionale, come il campo di prigionia dei soldati austro-ungarici di Casale, tra Altamura e Santeramo o la Casa Rossa di Alberobello ove, durante la seconda guerra mondiale, sono stati rinchiusi prigionieri ebrei e oppositori politici e che nel 2007 è stata dichiarata Bene di interesse storico-artistico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia.
O, ancora, ad eventi legati alla cosiddetta ‘Guerra Fredda’, come l’installazione, tra il 1959 e il 1962, nel territorio della Murgia barese, tarantina e lucana di ben dieci basi missilistiche dotate di potenti testate nucleari (missili ‘Jupiter’), puntate verso l’Unione Sovietica.
Tali luoghi, assieme agli archivi storici che ne recano testimonianza, rappresentano elementi di rilevante valore sociale educativo e formativo per tutta la comunità regionale e, ritengo, debbano essere tutelati e valorizzati.
A questo scopo la norma di bilancio riserva 350mila euro del bilancio regionale autonomo per il 2019, con analoga dotazione per i successivi due anni e prevede che la Regione conceda contributi a enti pubblici o a enti di diritto privato non a scopo di lucro partecipati da quelli pubblici, che siano proprietari, titolari o che gestiscano a qualunque titolo i predetti luoghi, beni o archivi, per progetti di conservazione, recupero, valorizzazione e fruizione.