PERCENTUALI RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA:
- Media anno 2017: 17,10%
- Gennaio 2018: 15,28%
- Febbraio 2018: 16,60%
- Marzo 2018: 18,40%
- Aprile 2018: 17,96%
- Maggio 2018: 21,39%
- Giugno 2018: 25,35%
- Luglio 2018: 65,22%
- Agosto 2018: 76,57%
- Settembre 2018: 71-74% (dato non ufficiale)
Eppoi, 161.000
sono gli euro incassati, in questi primi 3 mesi di effettivo servizio con il “porta a porta”, dal Comune a seguito della vendita diretta ai consorzi Corepla, Comieco, Coreve, dei rifiuti differenziati in plastica, carta e cartone, vetro.
Sono numeri molto significativi, di cui noi altamurani dovremmo andare fieri. Quando lo vogliamo e lo facciamo insieme, non ci sono ostacoli e difficoltà che ci possano fermare.
Restano, però, e vanno affrontati ancora problemi: sistemazione cestini (compresi quelli per deiezioni canine) lungo strade e piazze; questione carrellati condominiali e relativa pulizia; migliore organizzazione dello spazzamento, con il ritorno in alcune zone allo spazzamento manuale; decespugliamento dei cigli stradali; vanno meglio definiti orari e giorni del conferimento diretto presso il centro temporaneo di raccolta in via Gravina.
Poi c’è la questione più generale: incivili e abusivi.
Per un verso le percentuali della raccolta differenziata rendono l’immagine di una Collettività che, nella sua stragrande parte, ha compreso benissimo e con una rapidità eccezionale la portata civile, economica e ambientale del radicale cambio avvenuto con il passaggio al “porta a porta” (che ci consentirà di ‘guadagnare’, come già previsto nel piano economico comunale del servizio, dalla vendita dei rifiuti indifferenziati, cosa che non avveniva prima, e di vedere drasticamente ridotta l’ecotassa, cioè quella versata per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati smaltiti ancora in discarica: non è detto che questo consentirà di vedere ridotta la tassa rifiuti per il prossimo anno, in quanto vanno risolti problemi non adeguatamente affrontati dal contratto).
Per altro verso, c’è un dato che emerge dai numeri. La produzione ufficiale complessiva di rifiuti (differenziata + indifferenziata) risulta, in questi mesi, diminuita mediamente di circa 200-300 tonnellate al mese.
Certamente, il nuovo stile di vita ha indotto tutti a ridurre la produzione di rifiuti, ad una maggiore attenzione nella tipologia di acquisti, ma solo questo non può giustificare quel calo consistente dei rifiuti prodotti.
Questo significa che diverse decine di tonnellate, frutto soprattutto di utenze non censite (che quindi non pagano la tassa rifiuti: ad esempio, immobili affittati con canoni di locazione non registrati) ma anche di incivili (che non si rassegnano alle regole del “porta a porta”), vengono smaltite illegalmente. È quello che poi vediamo nelle zone periferiche e in campagna, con danni in termini ambientali, di immagine e decoro della Città e di costi supplementari che dobbiamo sopportare per la loro rimozione.
Contro le cause di questo fenomeno, è necessario che tutti noi, a partire dagli organi di vigilanza, dobbiamo ingaggiare una guerra decisa, plateale, senza incertezze, perché a pagare è la stragrande maggioranza degli altamurani che il proprio dovere lo sta facendo sino in fondo: soprattutto i cittadini, ma anche il personale dell’aro e del Comune, in particolare dell’ufficio ambiente che sta facendo un lavoro enorme, il personale della ditta incaricata (gli sforzi dei dipendenti sono sotto gli occhi di tutti), la nuova amministrazione comunale (che si è ritrovata, appena insediata, ad affrontare una serie di complessi problemi e difficoltà di un servizio impostato quattro anni fa e vincolato da un contratto firmato).
Forza. Andiamo avanti!
enzo colonna
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