Torno a segnalare la possibilità di candidarsi all’avviso comunale per la concessione di un contributo economico a fondo perduto a copertura totale o parziale dei costi di rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto presenti nel territorio di Altamura.
Le domande possono essere presentate a partire dal 10 settembre 2018 e sino alle ore 12:00 del 3 ottobre 2018.
Il bando è “a sportello”: i contributi saranno erogati sino al limite delle risorse disponibili secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze.
I fondi a disposizione ammontano a 87.500 euro (70.000 sono stati concessi dalla Regione e 17.500 euro sono risorse comunali).
La misura massima del contributo varia a seconda del quantitativo di amianto da smaltire:
- fino a 100 kg di amianto, il contributo massimo erogabile è di 600 euro;
- da 101 a 200 kg, € 1000;
- da 201 a 300 kg, € 1400;
- oltre i 300 kg, € 1800.
L’avviso comunale, pubblicato lo scorso 9 agosto e di cui avevo già informato, ha dato attuazione, a livello comunale, ad una misura che votammo in Consiglio regionale nel dicembre scorso stanziando 3 milioni di euro in favore dei Comuni al fine di sostenerli finanziariamente nell’attività di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’amianto. Alla legge seguì un avviso approvato nel marzo scorso dalla Giunta Emiliano e rivolto ai comuni. Si trattava di una opportunità importante che segnalai e che il Comune di Altamura ha saputo cogliere.
Mi auguro che questa ottima opportunità (sia per salvaguardare la salute pubblica, sia per bonificare immobili privati) venga colta dal più alto numero possibile di privati interessati (non necessariamente proprietari, come precisa il bando).
Fatevi avanti, forza!
Le formalità per la presentazione delle domande non sono complesse; è richiesta una minima documentazione. Il contributo, inoltre, può coprire praticamente al 100% – salvo che non si rendano necessari interventi edilizi complessi e costosi – le spese per la rimozione e lo smaltimento di piccoli manufatti in amianto (pluviali, cisterne, comignoli, coperture di contenute dimensioni, ecc.), di cui si è fatto largo uso nell’attività edilizia sino almeno alla metà degli anni ’80.
Per ulteriori informazioni e il bando, rinvio alla mia precedente nota, da qui.
Passate parola!