Occorre intervenire rapidamente per assicurare continuità ai piani riabilitativi e terapeutici dei pazienti della ASL Bari.
Nel luglio del 2017, ricordo, la Regione ha revocato l’accreditamento nei confronti della GMS s.p.a., società che gestisce il centro di riabilitazione “Padre Pio” di Capurso. Con una successiva deliberazione (la numero 2313 del 28 dicembre 2017), la Giunta ha affidato alla ASL di Bari la titolarità dell’erogazione delle prestazioni riabilitative prima erogate dal Padre Pio, incaricando il Direttore generale di individuare, mediante procedura ad evidenza pubblica, un operatore sanitario qualificato in grado di rilevare personale e pazienti dello stesso centro [da qui la successiva deliberazione del Direttore Generale della ASL Bari di indizione della gara].
In attesa della definizione di tale complessa vicenda e degli esiti della procedura di individuazione del nuovo operatore, opportunamente avviata, sono numerosi i pazienti cui purtroppo viene negata l’erogazione delle prestazioni di riabilitazione da parte delle altre quattro strutture convenzionate, le quali riferiscono di non avere disponibilità di posti letto e di fisioterapisti per le cure domiciliari.
È necessario e chiedo, pertanto, che, nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto che rileverà le prestazioni e il personale del centro “Padre Pio”, la ASL Bari e il Dipartimento regionale “Promozione della salute”, intervengano rapidamente per affrontare la questione, verificando la fondatezza e le ragioni della indisponibilità di altre strutture e, soprattutto, adottando misure, anche transitorie, che garantiscano ai pazienti la continuità dei piani di riabilitazione prescritti dai medici ASL e dunque una tutela effettiva del diritto alla salute.