Si è conclusa la prima fase di valutazione del bando regionale sulla rigenerazione urbana, approvato a maggio dello scorso anno dalla Giunta regionale (deliberazioni n. 650 del 4 maggio 2017 e 1479 del 25 settembre 2017) e finalizzato a selezionare Aree Urbane caratterizzate da particolari condizioni di marginalità sociale ed economica nelle quali creare o migliorare servizi, favorendo processi di inclusione sociale delle fasce disagiate della popolazione residente.
Al bando, ricordo, potevano partecipare i Comuni pugliesi (anche in foma aggregata), con popolazione residente di almeno 15 mila unità, che avessero adottato il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU) e dotati di una Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS).
Si tratta, in sostanza, di importanti strumenti di programmazione in campo urbanistico che, partendo dall’analisi del contesto territoriale, individuano le infrastrutture e i servizi necessari a migliorare la vivibilità dei quartieri, ridurre il disagio abitativo, innalzare la qualità architettonica e la qualificazione ecologica degli edifici, ridurre il consumo delle risorse, riconnettere il tessuto urbano, in modo da favorire processi di inclusione sociale e contrastare fenomeni di degrado e disagio.
Quattro gli obiettivi tematici del bando: energia sostenibile e qualità della vita; adattamento al cambiamento climatico; prevenzione e gestione dei rischi, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, inclusione sociale; lotta alla povertà.
I Comuni potevano quindi candidare i loro progetti, elaborati coinvolgendo la cittadinanza chiamata a interpretare un ruolo attivo e propositivo rispetto agli interventi immaginati.
Con la determinazione del Dirigente del dipartimento regionale “Mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio” adottata ieri e pubblicata oggi (la n. 6 del 22.03.2018) è stata approvata la graduatoria provvisoria. Ben 89 le candidature pervenute, 83 le “Aree Urbane” (e relative Autorità di gestione) selezionate cui saranno destinate risorse complessive per 108 milioni e 100 mila euro messi a disposizione per questa misura (a valere sull’Asse XII del Programma Operativo Regionale FESR-FSE Puglia 2014 – 2020).
Quello della partecipazione all’avviso è un dato significativo, che evidenzia l’attenzione di molti Comuni della nostra regione per temi come la qualità dei contesti abitati e l’uso sostenibile delle risorse, in coerenza anche con le disposizioni sulla rigenerazione urbana previste dalla legge regionale n. 21/2008.
Alle Autorità Urbane selezionate (che dovranno essere designate quali “Organismi Intermedi” di gestione degli interventi) saranno assegnati i finanziamenti sino ad un massimo di 6 milioni di euro (5 milioni per proposte di singoli Comuni) per ciascuna, a seconda degli obiettivi tematici che si intende perseguire, al fine di progettare, entro i successivi 120 giorni, interventi coerenti con la loro strategia e con quelle regionali ed europee per la rigenerazione urbana sostenibile.
In base alla attuale dotazione, salvo ulteriori risorse che si dovessero liberare all’esito della seconda fase di valutazione o altri stanziamenti, potranno essere finanziate le prime candidature collocate in graduatoria. Tra queste ve ne sono diverse proposte dai comuni dell’area murgiana come quelle del raggruppamento Cassano – Acquaviva (al 3° posto, 4,5 milioni di euro), Altamura (8° posto, 5 milioni), Ruvo di Puglia (9° posto, 2 milioni), Gravina (19° posto, 3,5 milioni) e del raggruppamento Palo – Binetto -Toritto (21° posto, 2 milioni).
Sono estremamente soddisfatto per il lusinghiero risultato raggiunto da Altamura, la mia Città, la cui candidatura ho sollecitato sin dalla pubblicazione del bando [leggi qui e anche qui, ad esempio] e che ha proposto, quale area interessata dagli interventi di rigenerazione, la vasta maglia urbana compresa tra via Selva e via Matera.
Si tratta di un primo importante obiettivo raggiunto, frutto soprattutto di un processo di individuazione degli obiettivi che ha visto coinvolte realtà associative e giovani professionisti del territorio, riuniti in una sorta di laboratorio/incubatore di idee che ha preso il nome di “Iperurbano”.
Per la realizzazione degli interventi, è previsto il coinvolgimento di numerosi e qualificati partner pubblici e privati (come l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia, la Città Metropolitana di Bari, l’Arca, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, il Gruppo di Azione Locale “Terre di Murgia” e poi istituti scolastici, imprese sociali, associazioni, parrocchie).
Sono estremamente soddisfatto di questo risultato, che premia un lavoro partecipato il cui iter – avviato dalla Giunta comunale e proseguito dal Commissario prefettizio, dott.ssa Rachele Grandolfo, sino alla presentazione della candidatura a fine settembre scorso – ho seguito costantemente.
È la riprova che un buon lavoro di programmazione e progettazione, una larga forma di partecipazione dal basso e un proficuo dialogo tra diversi livelli istituzionali, non può che portare a buoni risultati. Un approccio e un metodo su cui insisto da tempo e che ritengo sia la forma migliore per conseguire importanti obiettivi per il territorio.
Ora la sfida che deve coinvolgere tutti i soggetti interessati è quella di individuare gli interventi e tradurli in concrete realizzazioni per assicurare uno sviluppo armonico per tutta la comunità altamurana.
Nelle immagini, la graduatoria provvisoria approvata con determinazione dirigenziale adottata ieri e pubblicata oggi.
Ringraziamenti.
Ringrazio, sul versante regionale, per questo importante programma destinato a riqualificare i contesti urbani della Puglia, innanzitutto l’Assessore all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio, e Anna Maria Curcuruto, che l’ha preceduto, e la struttura amministrativa afferente alla Sezione “Urbanistica” della Regione Puglia, guidata dal dirigente Giuseppe Maestri.
Sul versante altamurano, doverosi sono i ringraziamenti al Comune di Altamura in tutte le sue componenti, in particolare al dirigente del Settore “Sviluppo e Governo del Territorio” del Comune di Altamura, arch. Giovanni Buonamassa, referente e coordinatore del lavoro sulla “Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile – SISUS”, ai tecnici e funzionari comunali, arch. Maria Cornacchia, ing. Biagio Maiullari, dott.ssa Mina Lorusso, dott. Luca Nicoletti, geometri Saverio Clemente e Domenico Pepe, nonché alla dott.ssa Maria Giovanna Turturo per il design del processo partecipativo e la elaborazione strategica. Infine, un plauso particolare alle associazioni che si sono attivate nell’ambito del processo partecipativo, in particolare le associazioni “Esperimenti Architettonici”, “Il Cuore di Altamura”, “AGI – Giovani Ingegneri”, “Proloco Altamura”, oltre a tutte le realtà e persone (singoli cittadini, professionisti) che, a vario titolo, hanno concorso al raggiungimento di questo importante risultato e che si sono dimostrate molto motivate nella elaborazione della strategia di rigenerazione di Altamura.
[Spero di non aver dimenticato qualcuno, nel caso me ne scuso.]
In sintesi, gli obiettivi indicati nella candidatura di Altamura.
Partendo da una mappa conoscitiva dei bisogni di un modello di “città del futuro”, è stata elaborata la strategia di sviluppo altamurana, imperniata su interventi finalizzati a favorire la mobilità sostenibile, la riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, il mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici, la diffusione della legalità.
Successivamente si è passati alla stesura di un progetto di rigenerazione che individua come traccia di lavoro principale le reti ecologiche “verdi” e “blu”, cioè contempla la realizzazione di un sistema di infrastrutture e spazi verdi, ripercorrendo i percorsi dell’acqua. Un sistema funzionale ed efficiente dal punto di vista energetico, in grado di adattarsi ai fenomeni determinati dai cambiamenti climatici e soprattutto di riconnettere tra loro i quartieri cittadini (centro antico, cinta extramuraria e zone di espansione) e la città stessa al contesto territoriale circostante.
In particolare, sono previsti i seguenti interventi:
- realizzazione di spazi alberati e permeabili e di un sistema di piccoli invasi inondabili e/o drenanti per un sistema di raccolta di acqua piovana per il successivo riuso;
- punti di ricarica dei mezzi elettrici pubblici e privati;
- una rete di percorsi ciclabili e/o ciclo pedonali che connetta luoghi identitari della città (come ad esempio la villa comunale, il Teatro Mercadante, le case contadine) ad aree periferiche situate ai margini della attuale circumvallazione, eliminando così gli elementi di separazione con i quartieri a sud dell’abitato;
- recupero funzionale di parte della struttura dell’’ex monastero del Soccorso, che fungerà da “contenitore” del laboratorio Iperurbano, luogo di co-progettazione su temi come le nuove economie e la modernizzazione dei servizi.
- trasformazione di alcune superfici di proprietà comunale lungo la direttrice di Via Selva in spazi di sperimentazione sociale;
- riconversione di spazi tra gli edifici di ediliza popolare in “isole verdi”, spazi a disposizione degli abitanti ove poter promuovere iniziative sociali, coinvolgendo scuole, strutture per l’accoglienza dei migranti o per gli anziani ad esempio in progetti di agricoltura sociale ed economia circolare;
- interventi di riduzione del disagio abitativo con realizzazione di alloggi;
- laboratori di antichi mestieri e orti botanici in alcune aree del quartiere Trentacapilli, luoghi in cui realizzare scambi di esperienze e competenze in un patto tra generazioni;
- pedonalizzazione di alcune vie cittadine e creazione di corti urbane, per consentire il recupero del concetto di prossimità, sul modello dei claustri del borgo antico;
- manutenzione straordinaria del reticolo idraulico, delle reti di scolo e sollevamento acque, laminazione delle piene e stabilizzazione delle pendici utilizzando infrastrutture verdi e tecniche di ingegneria naturalistica;
- misure innovative per il risparmio della risorsa acqua, depurazione per il contenimento dei carichi inquinanti, riabilitazione dei corpi idrici degradati attraverso un approccio eco sistemico,
- infrastrutture per il convogliamento e lo stoccaggio delle acque pluviali.
- iniziative di promozione della cultura e delle pratiche di legalità, mediante interventi di riattivazione di spazi per attività sociali, di produzione creativa e culturale, di aggregazione giovanile e di integrazione tra generazioni.
È possibile approfondire i dettagli della proposta al seguente link: www.iperurbano.it/sisus