5 marzo 2018, ore 09:09
Ieri notte, dopo anni, inevitabilmente sono incappato nello studio di Vespa. L’inconsistenza e la supponenza di un Rosati (Pd) e di un D’Attorre (LeU). Immagini e ragioni di una sconfitta. Molto più efficaci di grandi analisi.
Ora, in un Paese normale, 5S e Lega, stravincitori rispettivamente al Sud e al Nord, dovrebbero assumersi, assieme, la responsabilità del governo, per quanto “sgradevole” possa apparire questo esito. Credo che non avverrà e prevarranno reciproche convenienze. Si cercheranno vie traverse, soluzioni per nulla nette, come sempre. Tocca a loro, però, legittimamente, il dovere della responsabilità, senza alibi e mezze soluzioni. Non possono sottrarsi.
Per il resto, il quadro mi risultava ben chiaro già prima del voto, anche in termini percentuali. Come scrivevo due giorni fa, prima dopo e sopra il voto, continuiamo a lavorare, dentro le istituzioni e soprattutto fuori, perché non basta un voto, tantomeno questo, a salvarci e migliorarci (rinvio alle considerazioni svolte prima del voto, da qui).
5 marzo 2018, ore 10:19
Mi spiace smentire questa ennesima verità bufala che sta circolando. Anche con l’italicum o qualunque altra legge elettorale, il risultato sarebbe stato identico, forse ancor più frantumato. Non ragioniamo sulla base di cazzate. I chiari vincitori di queste elezioni (5S e Lega) si assumano la responsabilità di governare l’Italia, come lo fecero 5 anni fa, con pesanti conseguenze politiche, le forze che non ebbero la maggioranza in parlamento. La politica, come la vita, è responsabilità. Sono stati votati per questo. Non siamo al giardino dell’infanzia, non abbiamo giocato “alla bugia”, come ci capita di fare con i nostri piccoli.
5 marzo 2018, ore 15:12
Per quanto possano valere, i miei ringraziamenti per il lavoro, a volte misconosciuto, svolto in questi anni da Liliana Ventricelli e gli auguri per un lavoro proficuo, comune per il nostro territorio, ad Angela Masi e a Nunzio Angiola. C’è lavoro da fare, da continuare.
P.S.: mi limito a menzionare Angela e Nunzio, perché li conosco personalmente da tempo.