Con la determinazione n. 1412/2017 della Dirigente della Sezione “Formazione professionale” (pubblicata nel Bollettino regionale di ieri, 7 dicembre), la Regione Puglia ha provveduto ad aggiornare il Repertorio Regionale delle Figure Professionali, vale a dire la raccolta di profili lavorativi e professionali organizzati in base ai settori del sistema economico-produttivo, agli ambiti di attività, al livello di complessità, finalizzata a costituire il riferimento comune per la valutazione delle competenze, nonché per l’orientamento formativo e professionale.
Per quest’ultimo aggiornamento, la Regione ha attivato un apposito tavolo dedicato al settore “edilizia e impiantistica” al quale hanno partecipato esperti nominati da diverse organizzazioni (Confartigianato Puglia, CNA Puglia, DITNE, ENEA, ANCE, Scuole Edili di Puglia, Legaccop, organizzazioni sindacali), riunite in un Comitato Tecnico.
Sei le nuove figure professionali introdotte nel Repertorio. Tra queste anche la figura di “operatore/operatrice murario di edilizia storica”, oltre a quelle del settore impiantistico (operatore specializzato nell’installazione e manutenzione degli impianti elettrici, elettronici, radiotelevisivi ed antenne; idricosanitari, termici, di climatizzazione, di refrigerazione e gas; di sollevamento; di protezione antincendio).
Modificati invece i profili di otto figure già esistenti, con l’aggiunta di ulteriori competenze/abilità.
In particolare, segnalo l’integrazione relativa alla figura professionale di “Tecnico della realizzazione di elaborati grafici attraverso l’uso di strumenti informatici e programmi CAD”, per la quale si è ora aggiunta un’ulteriore “unità di competenze”, quella relativa alla gestione degli strumenti informatici di Building Information Modeling (BIM), una modalità innovativa di progettazione nell’ambito degli interventi urbanistici ed edilizi.
Si tratta di uno strumento molto innovativo che permette di rappresentare digitalmente, in modo integrato e dinamico, le caratteristiche fisiche e funzionali di un intervento, quali i dati grafici, tecnici, prestazionali, gestionali, quelli relativi al ciclo di vita previsto dell’opera ed ogni sorta di utile parametro o informazione riguardante l’ambiente urbano in cui l’intervento si inserisce.
In molteplici direttive europee si evidenzia l’importanza di utilizzare strumenti di questo tipo, in quanto i mezzi elettronici e i supporti digitali possono semplificare notevolmente le procedure di appalto e accrescerne l’efficacia e la trasparenza. D’altro canto anche il nuovo Codice degli Appalti approvato con Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, prevede espressamente la progressiva implementazione da parte delle stazioni appaltanti, nelle procedure finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche, di metodi e strumenti elettronici specifici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, tra i quali rientra certamente il BIM.
Questo metodo si basa dunque su una maggiore integrazione tra progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, pianificatoria, energetica e gestionale, racchiudendo tutto in un sistema tridimensionale che aumenta l’efficacia potenziale dell’intervento, consentendo altresì di contenere i costi della realizzazione di un’opera e di esprimere una valutazione avanzata sul ciclo di vita di un intervento.
Sotto altro profilo il metodo BIM rende certamente più efficaci, precise e, pertanto, trasparenti la stima in ordine ai computi metrici, ai costi, ai tempi di realizzazione dell’opera e le valutazioni sulla programmazione dei lavori, in quanto adotta una modalità sistemica di progettazione che consente di recepire immediatamente eventuali varianti e di valutarne fattibilità, costi e tempi, anche in corso d’opera.
Sono molto soddisfatto per la decisione ora assunta dalla struttura dell’Assessorato alla Formazione e Lavoro diretto da Sebastiano Leo. L’aggiornamento del Repertorio regionale delle Figure Professionali con l’inserimento di queste specifiche competenze va esattamente nella direzione auspicata con una mozione che presentai alcuni mesi fa. Quella di favorire la diffusione di questo importante strumento nell’ambito delle procedure per la realizzazione di opere pubbliche o per gli interventi edilizi e urbanistici, adottando, a livello regionale, ogni iniziativa utile ad una progressiva e graduale adozione del metodo BIM con il coinvolgimento dei principali soggetti interessati, come le pubbliche amministrazioni/stazioni appaltanti, l’ANCI, l’Università e gli enti di ricerca presenti sul territorio, gli ordini professionali, le associazioni di categoria.
Con l’inserimento nel Repertorio, si apre ora anche la strada per percorsi formativi specifici, che possono essere sostenuti dalla Regione con le ordinarie misure sulla formazione professionale. In proposito, la scheda che accompagna l’aggiornamento prevede che i percorsi formativi si rivolgano, come requisito preferenziale, a profili tecnici quali il geometra, il perito edile, l’architetto o l’ingegnere.
[ringrazio Pasquale Iacovone per aver contribuito attivamente all’aggiornamento del repertorio regionale con riferimento al professionista BIM]