UN CHIARO NO A QUALUNQUE FORMA DI PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO PUGLIESE E DI ACQUEDOTTO PUGLIESE, ORGOGLIO DEI PUGLIESI.

[http://www.consiglio.puglia.it/…/Colonna—Un-chiaro-no-a-q…]

Nonostante le dinamiche consiliari (mancata partecipazione al voto, numero legale) abbiano impedito alla maggioranza di poter sancire, con un ordine del giorno formalmente approvato dall’aula, la propria posizione, questa, a seguito di tutti gli interventi svolti dal Presidente Emiliano e dai banchi della maggioranza, è stata espressa con chiarezza. In primo luogo, la netta e ferma contrarietà ad ogni ipotesi di privatizzazione del Servizio Idrico Integrato in Puglia e di AQP, anche attraverso l’ingresso, in qualunque forma, di capitali privati nella sua gestione, che deve rimanere saldamente in mani esclusivamente pubbliche attesa la natura di “bene comune” universale della risorsa idrica.
Peraltro, la posizione della maggioranza, altrettanto chiaramente, era espressa nel testo dell’ordine del giorno che avevo condiviso con tutti i colleghi capigruppo della maggioranza (con l’eccezione di “Art. 1 – Mdp” e quella del collega Borraccino, autore di un proprio OdG).
Dopo le votazioni di tre documenti [quello di Mino Borraccino (10 a favore e 18 contrari); del M5S (6 a favore e 20 contrari); di DIT (3 a favore)], al momento del voto del nostro ordine del giorno è venuto meno il numero legale. Il documento aveva comunque riportato il voto favorevole di 21 consiglieri ed una astensione.
La grave crisi idrica delle ultime settimane, si è ricordato in aula, impone anche in Puglia una riflessione sulla corretta gestione dell’acqua. Una riflessione che non può prescindere dal riconoscimento della grande importanza strategica e del ruolo centrale di AQP, società interamente partecipata dalla Regione Puglia, che gestisce il più grande acquedotto d’Europa.
Pur in presenza di criticità da risolvere legate alla sua governance e alla definizione di un piano con nuove priorità e investimenti (puntando su lotta alla dispersione idrica, recupero delle acque, garanzia del minimo vitale per ciascuna persona), non c’è ombra di dubbio che AQP può mettere in campo un preziosissimo patrimonio di esperienza, professionalità, dotazioni infrastrutturali e tecnologiche che ne fanno un’eccellenza riconosciuta a tutti i livelli. Basti un solo dato rivelatore: il laboratorio interno di AQP, il migliore nel Centro-Sud Italia, nel solo 2016 ha analizzato circa 26 mila campioni per ben 500mila parametri chimici, fisici e batteriologici. Insomma, una garanzia di qualità dell’acqua fornita ai pugliesi.
Per questo, in vista della imminente scadenza della concessione per la gestione del servizio idrico in Puglia (31.12.2018), sarebbe un errore esiziale creare o lasciare che incertezze, contrapposizioni o ritardi determinino le condizioni per la dispersione di un patrimonio di tale portata, unico e prezioso.
Continuare in una disquisizione tutta nominalistica in ordine alla ripubblicizzazione di un ente che è controllato al 100% dalla Regione Puglia, che non distribuisce utili ma li destina al miglioramento dei servizi, che esercita fondamentali funzioni pubbliche, che gestisce reti di distribuzione pubbliche, che è soggetto attuatore di importanti interventi impiantistici finanziati con cospicue risorse pubbliche e, per tutto questo, riconosciuto già ora come “organismo di diritto pubblico” (in tal senso, Cassazione e Consiglio di Stato in più occasioni), o insistere, d’altro canto, con l’immediato ingresso nella compagine societaria dei Comuni pugliesi (ipotesi certamente contemplata dalla legge), determinando così una dispersione anche formale del suo assetto proprietario e gestionale, senza contare le enormi difficoltà di una tale operazione dal punto di vista giuridico e amministrativo, rischia di tradursi in un dibattito completamente avulso dalla realtà. Soprattutto, può comportare il rischio concreto che si perda di vista il nodo centrale della discussione e cioè come preservare, nel contesto normativo esistente, la centralità di AQP e la sua natura pubblicistica, cui continuare ad affidare per i prossimi anni la gestione dei servizio idrico (decisione, ricordo, rimessa per legge ai Comuni riuniti nell’Autorità Idrica Pugliese), scongiurando così l’ipotesi, astrattamente possibile e per qualcuno tecnicamente più “semplice e veloce”, di affidarsi al mercato per l’affidamento della gestione del servizio idrico o con l’ingresso di un partner privato nella compagine societaria.
Dinanzi alla tentazione di scorciatoie di questo tipo, a mio avviso è doveroso e più ragionevole verificare la possibilità (certamente plausibile) che venga concordata una proroga convenzionale affinché AQP continui a gestire il servizio idrico anche oltre la scadenza e sino al limite trentennale prescritto per legge (vale a dire sino al 2032). È una strada che ho proposto, a più riprese, in questi mesi, a partire dai lavori del Tavolo, e si è arricchita delle articolate argomentazioni sviluppate dalla Sezione “Affari e Studi giuridici e legislativi” del Consiglio regionale.
In tale direzione si è mossa l’Autorità Idrica Pugliese: nelle scorse settimane ha formulato, infatti, un apposito quesito all’ANAC al fine di vedere confermata la natura convenzionale del suindicato termine.
Il differimento della scadenza convenzionale darebbe certezza per l’immediato futuro, prospettiva gestionale e si avrebbe il tempo per costruire un percorso finalizzato ad una diversa governance, con organi di controllo e indirizzo partecipati da enti locali, dipendenti e utenti, sempre garantendo la natura pubblicistica dell’ente.
Ogni altra soluzione, da concretizzare in tempi divenuti ormai troppo stretti, rischierebbe di esporre tutta la comunità pugliese al rischio concreto di dilapidare il capitale materiale e immateriale oggi rappresentato da AQP. Una realtà che può svolgere sempre di più un ruolo di “cabina di regia” per la gestione della risorsa idrica in tutta la Puglia, come già abbiamo tracciato nella recente riforma dei consorzi di bonifica che attribuisce proprio ad AQP compiti di direzione tecnica in materia di irrigazione e acquedotti rurali e l’esercizio coordinato di tutti gli schemi idrici pugliesi, sottratti a logiche rivendicazionistiche o localistiche incomprensibili e incompatibili con la natura di bene comune dell’acqua.
Per fare tutto questo è necessario spogliarsi da pregiudizi e affrontare laicamente i nodi in campo, consapevoli dei limiti costituzionali e legislativi nazionali che la Regione ha nell’esercizio delle sue funzioni in questa materia. Noi stiamo facendo fino in fondo la nostra parte, fornendo i nostri contributi, ragionati e argomentati, e crediamo che questa sia la modalità migliore per affrontare tematiche così delicate e per individuare il modo migliore per difendere, valorizzare e rilanciare il ruolo di AQP come soggetto centrale nel complesso processo di difesa e gestione di un bene comune come l’acqua.

ENZO COLONNA

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Di seguito il testo del proposto Ordine del Giorno a firma mia e dei colleghi Paolo Campo, Napoleone Cera, Paolo Pellegrino, Sabino Zinni:

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
SCADENZA DELLA CONVENZIONE TRA REGIONE PUGLIA E AQP SPA. FUTURA GESTIONE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.

Il Consiglio Regionale della Puglia
premesso che:
• i lavori sviluppati nei mesi scorsi in sede di Tavolo Tecnico-Politico sulla gestione del Servizio Idrico Integrato, istituito dalla Presidenza del Consiglio regionale a seguito della mozione approvata in data 21 febbraio 2017, hanno consentito di delineare un quadro approfondito e dettagliato in ordine alle molteplici criticità legate alla gestione del Servizio Idrico Integrato in Puglia, attualmente affidata ad AQP SpA sino alla scadenza fissata per il prossimo 31.12.2018.
• Il quadro normativo statale relativo alla gestione del Servizio Idrico Integrato, contenuto nel D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, individua negli Enti locali, attraverso l’ente di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (nella nostra regione l’Autorità Idrica Pugliese, a seguito della l.r. n. 9/2011), i soggetti competenti a svolgere le funzioni di organizzazione del S.I.I., di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe, di affidamento della gestione e relativo controllo.
• In particolare l’art. 149-bis del D.Lgs. 152/2006 prevede espressamente che l’affidamento diretto del S.I.I. da parte dell’ente di governo dell’Ambito possa avvenire unicamente a favore di società interamente pubbliche, in possesso dei requisiti prescritti dall’ordinamento europeo per la gestione “in house”, purché queste siano comunque partecipate dagli enti locali ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale.
• Il suindicato quadro normativo succintamente riassunto – in mancanza di una auspicata riforma a livello statale che modifichi profondamente la disciplina attualmente vigente in ordine alla gestione del Servizio Idrico Integrato – induce a ritenere impraticabile, a livello regionale, un percorso giuridicamente sostenibile che porti alla costituzione, da parte della Regione, di un’Azienda Pubblica Speciale cui affidare in via diretta la gestione del Servizio Idrico Integrato per l’Ambito Territoriale Ottimale pugliese, come sancito in diversi pronunciamenti della Corte costituzionale.

Considerato che:
• dai lavori del suindicato Tavolo Tecnico-Politico è emersa la possibilità di accertare la natura convenzionale del termine di scadenza dell’affidamento del Servizio Idrico Integrato ad AQP SpA, fissato al prossimo 31.12.2018, cui conseguirebbe la possibilità di prorogare detto termine sino al limite massimo di 30 anni fissato dal comma 2, lettera b), dell’art. 151 del Decreto Legislativo n. 152/2006.
• In tal senso l’Autorità Idrica Pugliese ha formulato, nelle scorse settimane, un apposito quesito all’ANAC al fine di accertare la natura convenzionale del suindicato termine.

Tanto premesso e considerato, il Consiglio Regionale
esprime
la sua più netta e ferma contrarietà ad ogni ipotesi di privatizzazione del Servizio Idrico Integrato in Puglia, anche attraverso l’ingresso, in qualunque forma, di capitali privati nella sua gestione, che deve rimanere saldamente in mani esclusivamente pubbliche attesa la natura di “bene comune” universale della risorsa idrica.
Impegna il Governo regionale
 a proseguire nell’attività di supporto all’Autorità Idrica Pugliese finalizzata ad accertare la natura convenzionale del termine di scadenza dell’affidamento del Servizio Idrico Integrato ad AQP SpA, così che detto termine possa essere prorogato sino alla scadenza massima prevista dall’art. 151, comma 2, lett. b), del D.Lgs. 152/2006;
 ove non venisse accertata la natura convenzionale del suindicato termine, a porre in essere ogni utile iniziativa finalizzata a consentire l’affidamento in house del Servizio Idrico Integrato ad AQP SpA, ad assetto societario pubblico regionale invariato, prevedendo forme di controllo, indirizzo e verifica sulla gestione, attraverso organismi partecipati dai comuni;
 in entrambe le ipotesi, a prevedere forme di coinvolgimento di comitati di utenti e dipendenti, in modo da delineare una governance societaria innovativa, aperta e partecipata.