STRATEGIA AREE INTERNE, SI CONFERMINO GLI IMPEGNI PRESI CON MURGIA, SALENTO E GARGANO.

È positivo il rilancio del dibattito sulle aree interne pugliesi. Un tema importante e delicato che non merita, però, di essere consegnato a dispute meramente campanilistiche o strumentali. È importante invece concentrarsi sul merito della questione, vale a dire la strategia da mettere in campo che deve rispondere all’esigenza di contrastare lo spopolamento e la marginalizzazione di territori, facendo leva su due importanti assi di politica economica, come il miglioramento dei servizi alla persona e l’innesco di processi locali di sviluppo.
Ricordo che, con una deliberazione di Giunta regionale del 29 dicembre scorso, furono individuate tre nuove aree interne pugliesi: Sud Salento, Murgia e Gargano, che si andavano ad aggiungere a quella dei Monti Dauni, istituita nel 2015. L’individuazione fu compiuta sulla base di specifici indicatori sociali, demografici ed economici, privilegiando i Comuni in condizione di maggiore disagio (rientranti nelle categorie ultraperiferici e periferici).
La delibera consegnava ad una valutazione successiva l’individuazione della seconda area interna da candidare ai finanziamenti che il Dipartimento nazionale di Sviluppo e Coesione ha destinato a un nuovo gruppo di Aree nell’ambito della Strategia nazionale delle Aree Interne.
I territori rurali e interni dell’Italia già storicamente caratterizzati da una scarsità di servizi essenziali per il pieno godimento del diritto di cittadinanza (quali istruzione, mobilità, welfare e sanità) hanno conosciuto negli ultimi anni un ulteriore abbandono a favore delle aree urbane più popolate diventate sempre più attrattive. A questi fattori si aggiungono dissesto idrogeologico, degrado e consumo del suolo, oltre che invecchiamento della popolazione. La strategia nazionale di coesione si propone di intervenire per porre un freno a questi fenomeni, tutelando, recuperando e rivitalizzando le aree interne che, ricordo, occupano il 60% del territorio nazionale, superando in questo modo la dicotomia urbano-rurale e dando una nuova accezione al concetto di accessibilità ai servizi.
È solo sulla base di tali criteri oggettivi che la Giunta regionale è chiamata a individuare la seconda area interna pugliese che potrà beneficiare delle risorse statali a disposizione. In particolare, si dovrà tener conto della strategia definita da ciascuna delle tre aree candidabili.
La valorizzazione e il rilancio delle aree interne è uno dei punti programmatici su cui ho insistito sin dall’inizio del mio impegno in Consiglio regionale e che ho ripreso durante la discussione sulla manovra finanziaria 2017. Ad esito di quel dibattito il Governo regionale assunse formalmente l’impegno di riservare comunque specifiche risorse della programmazione regionale anche alle due aree che non avrebbero potuto beneficiare delle risorse statali.
Ricordo che, tra i territori potenzialmente interessati, c’è la Murgia che comprende in via diretta i Comuni di Poggiorsini, Spinazzola e Minervino Murge, ma che coinvolge, per le connessioni e le relazioni esistenti, altri comuni di quel territorio.
Confido, pertanto, che gli impegni assunti siano confermati dalle determinazioni che la Giunta regionale si accinge ad adottare.