Prende avvio il programma di attività denominato “La Murgia abbraccia Matera”, un’azione innovativa con cui la Regione Puglia intende avviare progetti di recupero e valorizzazione del proprio patrimonio di archeologia industriale e architettura rurale dismesso, attraverso inedite forme di riuso e fruizione dei beni.
Con la determinazione della Dirigente della Sezione “Valorizzazione Territoriale” del Dipartimento “Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio” (la n. 187 del 18 settembre, pubblicata nel Bollettino Ufficiale di oggi, 21 settembre, disponibile da qui: https://goo.gl/Ehz5Vg) sono stati adottati gli strumenti operativi della misura.
Si tratta, ricordo, di una iniziativa che dà seguito a una norma inserita, con un mio emendamento, tra le disposizioni del bilancio regionale di previsione 2017 e pluriennale 2017-2019 (legge n. 40/2016), con la quale sono stati destinati 150 mila euro per l’anno in corso (e analoga previsione per i successivi due anni) per finanziare attività di salvaguardia, riuso e fruizione, divulgazione e didattica (anche attraverso l’organizzazione di laboratori), realizzazione di itinerari culturali e di percorsi tematici, promozione turistico-culturale, studio, censimento e catalogazione scientifica di beni appartenenti al vasto patrimonio di archeologia industriale e architettura rurale, in coerenza con gli obiettivi fissati dalla legge regionale numero 1 del 2015 (in materia di “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale”).
Per l’avvio di interventi in via sperimentale sono stati individuati i territori dei Comuni della Murgia barese e tarantina limitrofi alla Città di Matera, designata Capitale europea della cultura per il 2019, vale a dire Altamura, Gravina, Santeramo, Laterza e Ginosa. Altri interventi sono previsti con riferimento alle cave di bauxite presenti nei Comuni di San Giovanni Rotondo, Spinazzola e Otranto.
Due le linee di intervento previste:
1. Concorso di idee “La Murgia abbraccia Matera”.
Attraverso un concorso di idee, la Regione Puglia potrà acquisire proposte progettuali finalizzate al recupero e valorizzazione di manufatti storici legati ai settori produttivi peculiari della Murgia (agricoltura e pastorizia: ad esempio jazzi, poste, piscine, cisterne e abbeveratoi).
L’ambito territoriale di intervento è quello dei cinque comuni pugliesi limitrofi a Matera.
Il concorso è aperto, come previsto dal codice degli appalti (decreto legislativo 50 del 2016), a ingegneri e architetti, in forma singola o associata. Il bando, però, sollecita un approccio multidisciplinare segnalando la possibilità, per i professionisti designati, di avvalersi di partner e consulenti quali, ad esempio, designer, dottori agronomi e forestali, esperti in conservazione dei beni culturali, archeologi, esperti di comunicazione ed anche di enti privati senza scopo di lucro che abbiano maturato esperienza almeno quinquennale nei settori dell’archeologia industriale, architettura rurale, studio e promozione del territorio.
Le proposte dovranno essere finalizzate alla valorizzazione dell’identità territoriale, del paesaggio e dei manufatti dell’archeologia industriale e dell’architetture rurale della Murgia, un territorio “di transito” che unisce Puglia e Basilicata e che conserva ancora resti di antichi e importanti tracciati commerciali, come la Via Appia, ove sono presenti alcune tra le più importanti testimonianze di archeologia rurale d’Italia.
Una commissione valuterà le proposte tenendo conto di qualità progettuale, modalità attuative, sostenibilità economica, capacità di ampliamento degli itinerari turistico-culturali, previsione di azioni di mobilità dolce del territorio, capacità di coinvolgimento delle attività della filiera agro-pastorale, artigianale e di realtà associative del territorio.
La graduatoria finale determinerà i tre vincitori del concorso. Al primo classificato spetterà un premio di 15 mila euro, 10 mila al secondo e 5 mila in favore del terzo (tutti al netto di iva e oneri previdenziali). Tutti gli elaborati presentati diventeranno di proprietà della Regione Puglia, che si riserva la possibilità di utilizzarli al fine di avviare procedure di realizzazione condivise con gli
enti locali dei territori interessati e di affidare al primo classificato la successiva fase di progettazione.
Le domande, complete di tutti i documenti e delle tavole progettuali, dovranno pervenire alla competente “Sezione Valorizzazione Territoriale” entro le ore 12 del 60° giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
2. Iniziative di animazione territoriale dei Comuni
La seconda azione riguarda tutti gli otto comuni individuati dalla legge regionale (oltre ai cinque dell’area murgiana, i tre che ospitano le cave di bauxite) nei quali saranno avviate, da parte degli stessi enti locali, iniziative di animazione territoriale e partecipazione finalizzate alla ricognizione dei fabbisogni delle comunità locali e all’individuazione di proposte innovative per la valorizzazione culturale del patrimonio di archeologia industriale e rurale.
Per tali attività, i Comuni potranno beneficiare di un contributo regionale (di circa 8 mila euro), previa sottoscrizione del disciplinare, adottato con la predetta determinazione dirigenziale, in cui saranno definiti obiettivi e modalità degli interventi.
In particolare i Comuni dovranno presentare, entro il 10 ottobre, una relazione preliminare con il crono-programma delle attività di partecipazione da svolgersi e, entro il 28 febbraio 2018, una relazione finale che permetta di individuare il raggiungimento degli obiettivi proposti.
Le spese ammissibili (tra cui quelle relative a forniture, noleggio di attrezzature, promozione e divulgazione, servizi) devono essere funzionali alla realizzazione e all’operatività dell’intervento e dovranno essere rendicontate.
“La Murgia abbraccia Matera” è certamente una importante e innovativa azione con la quale la Regione, in vista anche dell’agenda di Matera 2019, punta ad aumentare l’attrattività dei propri territori interni, valorizzandone in modo innovativo il vasto patrimonio culturale, materiale e immateriale, e rappresenta una grande occasione di elaborazione progettuale dal basso per una crescita sostenibile e diversificata delle aree interessate e dell’intero territorio regionale