CI SIAMO RINCOGLIONITI O COSA? LA RIVOLUZIONE È QUELLA DEI DOVERI, DEI PICCOLI EROI QUOTIDIANI.

Uno è legato alla memoria dei fratelli Cervi o del maresciallo Salvo D’Acquisto, del carcere di Turi di Gramsci o del confino di Ventotene, all’immagine di Jan Palach che si dà fuoco in piazza San Venceslao a Praga, ai caduti del Muro di Berlino, al fotogramma del giovane dinanzi al carro armato in piazza Tienanmen…
E invece, l’eroina dei giorni nostri è una quarantenne che dice di aver versato quarantatrè (sic!) anni di contributi e che in piazza Montecitorio, dinanzi a poliziotti impassibili e per nulla turbati, con telefonino e diretta facebook (“condividete, amici, condividete!”) ripete decine di volte per una decina di minuti: “vergogna, fitusi… vergogna vergogna, fitusi… subito al voto” (chissà chi ha votato sinora?!).
Per tanti, che hanno inondato la rete e le chat con il video, è degna di ammirazione, una coraggiosa… bah!!
Che tristezza.
Ci siamo rincoglioniti o cosa?!
Di questi tempi, la mia ammirazione è per i “piccoli” eroi quotidiani, per la fatica e il coraggio di quelli che assolvono ai propri piccoli o grandi compiti, che affrontano difficoltà di ogni genere e tengono duro nel lavoro, nello studio o nell’impegno sociale o politico.
La rivoluzione è fare il proprio dovere, verso se stessi e verso gli altri.
Il resto è il perpetrare, in altre forme, sotto altre sigle, della palude.