Domani, venerdì 18 agosto, alle 10, è convocato il consiglio comunale per discutere e votare la mozione di sfiducia presentata da tutti i consiglieri dei gruppi di minoranza nei confronti del sindaco, da oltre un mese ai domiciliari. La sua eventuale approvazione (per la quale è richiesta una maggioranza qualificata, la metà più uno dei consiglieri) determinerebbe la fine del suo mandato e lo scioglimento del consiglio. Un atto, quindi, di grande e seria portata, qualunque sia il suo esito. Non è qualcosa che si presenta o si vota tutti i giorni. In questo caso è supportata da motivazioni che tutti possono ben intuire, condividere o no. Certo è che ci ritroviamo in una situazione del tutto anomala e grave, senza sindaco e giunta, organi sospesi e commissariati e tali resteranno fino a che durerà l’impedimento del sindaco, quindi per mesi.
Ora, che si riservi ad un’iniziativa consiliare così delicata e importante (ripeto, che la si approvi o no) un venerdì mattina ferragostano, con un’attenzione sotto il livello dei teli da spiaggia, imbarazza e forse rivela l’approccio di tanti consiglieri. Il disbrigo veloce e indolore di questa pratica, come altre, e poi… di corsa al mare.
Tanto Altamura, da molti anni, sembra essersi assuefatta all’idea di non essere governata.