VERTENZA NATUZZI: NECESSARIO MANTENERE IMPEGNI SU OCCUPAZIONE E SVILUPPO INDUSTRIALE. LA REGIONE CONVOCHI LE PARTI.

Destano molta preoccupazione le dichiarazioni rese dal gruppo Natuzzi a margine della riunione della ‘Cabina di Regia’, tenutasi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, circa la volontà dell’azienda di sospendere il piano industriale concordato nel 2013 e di non sottoscrivere il contratto di programma.
Una decisione maturata in seguito alle pronunce del Tribunale di Bari con cui è stata disposta la reintegra di 3 dei 176 lavoratori che avevano rifiutato il ricollocamento presso la New.co. di Ginosa (una nuova realtà aziendale controllata dalla stessa società) e impugnato il licenziamento comminato dall’azienda nell’ottobre scorso. La società ha riferito, infatti, di non poter sostenere sul piano economico e industriale le conseguenze dei possibili reinserimenti in organico, annunciando ulteriori licenziamenti per ogni lavoratore che sarà reintegrato con provvedimento giudiziale. Inoltre, in merito alla New.co. di Ginosa, la società ha comunicato di non essere più disponibile ad avviare l’implementazione del piano industriale e quindi ad assicurare una prospettiva di sviluppo dello stabilimento.
La decisione annunciata getta un ombra sul futuro occupazionale di moltissimi lavoratori del gruppo. Uno scenario allarmante, che potrebbe innescare una ‘guerra’ tra gli stessi lavoratori, una prospettiva ingiusta e assolutamente da scongiurare.
Si tratta di una situazione frutto anche del sostanziale fallimento dell’accordo siglato lo scorso 15 novembre tra azienda e sindacati confederali sulla ricollocazione dei 215 dipendenti in esubero presso la New.co. di Ginosa.
Più volte ho evidenziato i limiti e gli aspetti controversi di questo accordo, in particolare nella parte in cui si subordinava la riassunzione nella nuova società alla preventiva definizione di ogni contenzioso con l’azienda da parte dei lavoratori entro la fine del 2016. Un aspetto, questo, che ha contribuito a determinare il mancato raggiungimento degli obiettivi che l’intesa si proponeva. Infatti solo pochissime decine dei 215 operai vi hanno aderito.
Grazie all’intervento del Presidente Emiliano e dell’Assessore al Lavoro Sebastiano Leo, che hanno colto anche mie sollecitazioni, la Regione Puglia ha assunto iniziative dirette a promuovere un dialogo tra le parti. Due incontri sono stati promossi attraverso la task force regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC), presieduta da Leo Caroli. All’ultima riunione del maggio scorso, tuttavia, hanno partecipato solo i rappresentanti dei lavoratori, dell’USB e non anche i responsabili del gruppo Natuzzi.
Alla luce degli ultimi sviluppi, ritengo perciò necessario che la Regione, sempre attraverso la task force regionale, promuova rapidamente un nuovo incontro tra le parti, al fine di rivedere i termini dell’accordo dello scorso novembre.
Ritengo che l’unica soluzione praticabile passi per un verso dalla conferma degli impegni assunti dall’azienda e da tutti i soggetti istituzionali in ordine alla New.co. di Ginosa e, per l’altro, dallo stralcio della clausola relativa alla rinuncia del contenzioso da parte dei lavoratori, favorendo invece soluzioni transattive per la definizione dei rapporti pregressi. In sostanza, occorre immaginare un percorso che assicuri ad un tempo, una prospettiva industriale per la nuova società di questa importante azienda del nostro territorio e la tutela dei lavoratori.