EMERGENZA CINGHIALI SULL’ALTA MURGIA, POSITIVO E PROFICUO CONFRONTO IN IV COMMISSIONE.

È stata lunga e proficua la seduta di questa mattina della IV Commissione consiliare, dedicata alle audizioni da me richieste sul tema delle conseguenze del sovrannumero di cinghiali nel territorio dell’Alta Murgia.
Alla presenza dell’Assessore alle politiche agricole, caccia e pesca Leo Di Gioia, sono stati ascoltati i responsabili della struttura regionale competente, il Direttore facente funzione e il Vicepresidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia, i rappresentanti dell’Ambito Territoriale Caccia di Bari, il maresciallo del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura dell’ex Corpo Forestale dello Stato, i rappresentanti delle organizzazioni del mondo agricolo (CIA, Coldiretti, Confagricoltrura), di associazioni venatorie e di quelle operanti nel campo della tutela ambientale e della protezione degli animali.
Un primo dato emerso è costituito dalla consapevolezza, diffusa ed espressa da tutti, delle dimensioni e della complessità del problema, rese ancor più evidenti dagli allarmanti dati forniti dall’Ente Parco sulla crescita esponenziale della popolazione di cinghiali: a seguito di un’attività di monitoraggio curata dall’Ente e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, la densità di presenza di tali animali è stata stimata, nelle aree campione censite (circa 600 ettari sui 68.000 totali del territorio del Parco), in 42 capi ogni 100 ettari nel 2017 rispetto ai 13 capi ogni 100 ettari rilevati nel 2011.
Come ho già ricordato, tale presenza incontrollata, in assenza di adeguate misure di contenimento, ha provocato e continua a provocare distruzione delle colture, specie delle leguminose, con conseguenti rilevanti danni per le numerose imprese agricole che operano nel territorio. Inoltre, tale massiccia presenza costituisce un serio pericolo per cittadini, escursionisti e turisti che, a piedi, in bicicletta o in auto, percorrono le strade del territorio, determinando incidenti spesso con tragiche conseguenze, come è purtroppo avvenuto la scorsa notte nei pressi di Sannicandro Garganico. Compromessi dai passaggi dei branchi sono altresì i muretti a secco e gli altri manufatti del paesaggio agrario.
Tale situazione determina un costo non indifferente per tutta la comunità: dai dati forniti oggi, ad esempio e limitandosi al territorio del Parco nazionale dell’Alta Murgia, ammontano a circa 180 mila euro le richieste di indennizzo pervenute all’Ente Parco nel triennio 2014-2016 per danni provocati da cinghiali.
Alla luce di questo quadro, ho sottolineato la assoluta necessità di superare ritardi e rimpalli di competenze così da intraprendere, a vari livelli, azioni coordinate finalizzate a mitigare il problema e riequilibrare la presenza degli ungulati, anche al fine di salvaguardare specie autoctone del territorio, quali la calandra, il biancone, il grillaio, la lepre, l’istrice.
È necessario, preliminarmente e in tempi brevi, avviare o completare il censimento dei capi cui sono tenuti gli Ambiti Territoriali di Caccia.
Occorre altresì colmare il deficit del territorio pugliese di strutture di macellazione con linee dedicate alla selvaggina, in modo da garantire gli indispensabili e preliminari controlli sanitari della carne per evitare che alcune pericolose patologie possano essere trasmesse all’uomo (trichinellosi).
È necessario inoltre intervenire sul piano normativo per rendere più chiare ed efficaci le azioni amministrative di controllo e prevenzione. In tal senso sono già state depositate alcune proposte di legge.
Nelle ultime ore sono state acquisite alcune note positive. Ad esempio, ieri, l’Ente Parco ha pubblicato un avviso per selezionare un operatore economico che possa procedere alla cattura e traslocazione, da vivi, di 400 capi dall’area del Parco.
Inoltre dalle strutture regionali si è appreso che è pressoché ultimata la stesura del regolamento sul selecontrollo, ossia l’abbattimento selettivo degli esemplari con personale adeguatamente formato e abilitato seguendo obiettivi definiti sulla base dei dati forniti dal censimento. Tale regolamento verrà approvato una volta acquisiti, nelle prossime settimane, i pareri del comitato regionale faunistico-venatorio e dell’ISPRA (Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale) e consentirà di programmare e avviare le attività di abbattimento selettivo.
Ringrazio il Presidente Donato Pentassuglia, i Colleghi consiglieri, la struttura di supporto della IV commissione e i numerosi intervenuti per aver reso possibile questo proficuo momento di confronto, che spero possa tradursi rapidamente in azioni concrete.
____

Prima foto di Vincenzo Cornacchia (Murgia Parco La Mena, Altamura, albero “trattato” dai cinghiali).
Le altre foto si riferiscono ai lavori della commissione di questa mattina.