Nei giorni scorsi ho incontrato l’Assessore regionale Leo Di Gioia per acquisire informazioni e chiarimenti in merito ai dati che hanno portato alla delibera con la quale la Giunta regionale ha approvato la richiesta della declaratoria dello stato di calamità naturale da presentare al Ministero delle Politiche Agricole, dopo i danni alle colture, agli allevamenti e alle strutture rurali causate dalle ingenti nevicate del 5, 6 e 7 gennaio 2017 e successive gelate. Già dal 12 gennaio scorso, con deliberazione di Giunta (n. 5 del 12.01.2017), era stato dichiarato lo stato di crisi in agricoltura. Successivamente sono stati acquisite le relazioni e le comunicazioni di uffici agricoli provinciali e dei comuni. Dai sopralluoghi effettuati nelle 6 province i danni ammontano a 180.696.550 milioni.
In particolare, ho chiesto spiegazioni sul motivo del mancato inserimento, tra le aree oggetto del provvedimento, dei territori delle province di Bari e BAT.
L’assessore, come anche riferisce l’articolo della Gazzetta di oggi che riporto qui, mi ha spiegato che sulla base dei dati forniti dai Comuni, non è stato possibile inserire tra le aree oggetto del provvedimento anche le province di Bari e BAT perché, in base ai parametri imposti dalla normativa nazionale, i danni non hanno superato il 30% della produzione lorda vendibile, che è il valore percentuale minimo che consente di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale.
Non so se le amministrazioni comunali hanno documentato adeguatamente l’entità del problema.
Ieri c’è stato un incontro con le organizzazioni di categoria, tra cui la Coldiretti Puglia, che si sono impegnate a fornire nei prossimi giorni all’assessorato regionale ulteriori dati certi di aziende orticole e zootecniche che hanno subito un danno anche superiore al 30%, acclarato dal rapporto tra ettari colpiti, valore delle produzioni e PLV andata persa a causa della nevicata particolarmente grave, aggiungendo anche le denunce di aziende olivicole che potranno confermare tra 10 giorni la reale entità del danno sugli apparati produttivi e solo allora chiederanno la verifica degli uffici provinciali.
Spero che quest’ulteriore verifica e integrazione condotta dalle associazioni di categoria possano fornire dati che consentano di superare i limiti della legge nazionale.
Da parte dell’assessore regionale, come mi ha riferito l’altro giorno, c’è l’impegno a chiedere al ministero una deroga ai criteri di legge, come già fatto per gli indennizzi a beneficio anche delle imprese agricole non assicurate [di cui avevo già scritto tempo fa. V. qui: http://www.consiglio.puglia.it/…/Agricoltura–Colonna—Mis…]