SISTEMAZIONE DEL CANALE JESCE: SOPRALLUOGO COMITATO REGIONALE VIA

INCONTRO CON OPERATORI, RESIDENTI, MOVIMENTI E AMMINISTRATORI.
UN DIALOGO IMPORTANTE. QUANDO NON SONO BASTATE LE PAROLE, SONO ARRIVATE LE IMMAGINI.

Giornata intensa. Fatta di lunghi dialoghi, riflessioni comuni, approfondimenti. A partire dalle 11 e sino alle 17.30, si è tenuto un sopralluogo nella zona Jesce disposto dal Comitato regionale VIA (valutazione di impatto ambientale) che sta esaminando in queste settimane il progetto di sistemazione idraulica del canale. Un intervento finanziato negli scorsi mesi con circa 9 milioni di euro dalla Regione, di cui ho già informato e su cui riporto, di seguito, una nota di sintesi.
Tenevo molto che avvenisse questo sopralluogo e, soprattutto, l’incontro che ne è scaturito.
Vi hanno preso parte due componenti del Comitato Via regionale (il dott. Nino Santoro e il prof. Ettore Trulli), l’ing. Marinelli (Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia), Lello Rella e Nunzio Perrucci (in rappresentanza dei Comitati Alta Murgia e Movimento ABC, Altamura Bene Comune, che hanno presentato osservazioni al progetto), Angelo Forte e Paolo Losurdo (tecnici funzionari del Comune di Altamura), l’assessore Ciccimarra (Comune di Altamura), la famiglia Losurdo, Giovanni e Roberto Schiraldi, il sig. Tirelli, Gino Moramarco, Mario Cirrottola (proprietari e titolari di aziende della zona, tutti animatori del comitato che da anni si occupa della situazione del canale e che ha presentato osservazioni al progetto), Donato Emar Laborante (sentinella del territorio e capo della stazione di posta Masseria Jesce).
È stato un incontro intenso, un paziente e disteso dialogo, anche da punti di vista differenti, che ha arricchito tutti. Un approfondimento necessario. Ragioni spiegate e comprese reciprocamente.
Grazie a tutti, in primo luogo agli ospiti autorevoli (Nino Santoro e Ettore Trulli del Comitato Via e all’ing. Marinelli del Consorzio). Grazie per la straordinaria ospitalità alla Masseria didattica Losurdo (sulla strada provinciale per Laterza), che ci ha accolti tutti in famiglia, a pranzo.
Ne abbiamo tratto la convinzione che:
1) l’intervento di pulizia e sistemazione del canale deve essere fatto e rapidamente, arricchendolo di piccoli interventi per la fruizione di luoghi così importanti dal punto di vista naturalistico e storico;
2) deve inserirsi con “naturalezza” in un contesto ambientale e storico preziosissimo (mi riferisco al tratto di Murgia Catena/Pisciulo), evitando interventi inutili e anche costosi;
3) dobbiamo esaltare l’energia e il valore dell’acqua che deve tornare a scorrere, “naturalmente”, in quel canale. Questo significa che il depuratore, di cui sono in fase di ultimazione i lavori per il suo potenziamento, deve funzionare al meglio, restituendo acque effettivamente depurate e che è necessario, molto rapidamente, avviare l’elaborazione di un progetto per un impianto di affinamento delle acque del depuratore che consenta di recuperarle ad uso irriguo (per questo, come scrivo da tempo, ci sono risorse finanziarie messe a disposizione della Regione ed è necessario, ne parlavo oggi con l’assessore comunale Ciccimarra, lavorare in sinergia tra Comune, che deve proporre uno studio di fattibilità, e Regione, coinvolgendo necessariamente le organizzazione del mondo agricolo).
Dal lungo incontro itinerante di oggi abbiamo tratto anche la conclusione, meglio, la conferma che siamo fortunati. Dove e quando non sono bastate le parole tra tutti i partecipanti o anche i ricchi racconti di Donato Laborante, sono arrivate le immagini, le visioni. Quelle di luoghi incantevoli, che parlano di una storia antica e che ci illuminano verso il futuro possibile.

ENZO COLONNA
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LE TAPPE DEL SOPRALLUOGO

Prima tappa: punto di scarico delle acque del depurate, contrada Sgarrone
Seconda tappa: zona Masseria De Mari
Terza tappa: strada vicinale Carvellà
Quarta tappa: Masseria Losurdo
Quinta tappa: Jazzo Pisciulo, Masseria Moramarco
Sesta tappa: intersezione Canale Jesce con strada provinciale 41 per Laterza
Ultima tappa: Masseria Jesce

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Scheda progetto

SISTEMAZIONE TORRENTE JESCE DI ALTAMURA, DA REGIONE PUGLIA QUASI 9 MLN DI EURO
Un’opera attesa da anni: consentirà di superare criticità ambientali e sanitarie. Interventi non devono però incidere su uno straordinario paesaggio.

Tra i quindici interventi riguardanti alcuni recapiti finali dello scarico di acque reflue trattate da impianti di depurazione pugliesi (per un totale di 29 milioni di euro) finanziati dalla regione qualche mese fa c’è la sistemazione idraulica del torrente Jesce, su cui si riversano le acque trattate dal depuratore di Altamura. Solo per quest’opera la Regione ha impegnato 8.800.000 euro, un investimento importante che rivela un’attenzione concreta al territorio.
La sistemazione del canale Jesce si aggiunge al potenziamento della rete fognante di Altamura già pressoché completata (con un impegno finanziario regionale di circa 4 milioni di euro) e al potenziamento del depuratore cittadino, i cui lavori sono stati avviati a marzo scorso e aumenteranno la capacità di trattamento degli scarichi dagli attuali 70.957 abitanti equivalenti a 95.414 (con un impegno finanziario di circa 3,5 milioni di euro).
Si tratta di interventi attesi da anni e destinati a superare le gravi criticità ambientali e sanitarie determinate dagli scarichi del depuratore, sottodimensionato, nel canale Jesce che sinora hanno inciso negativamente sia nel tratto pugliese, sia in quello lucano.
Quello attraversato dal canale Jesce è un territorio particolarmente delicato e significativo: presenta un prezioso habitat naturale (in particolare la zona Murgia Catena), rilevantissimi siti archeologici e storici (via Appia, Masseria Jesce, antichi insediamenti rupestri e ipogei), una serie di masserie e attività agroturistiche, un importante e moderno insediamento industriale, al confine tra Puglia e Basilicata, in cui operano anche aziende del settore agroalimentare.
Il progetto proposto dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia è in queste ultime settimane all’esame di una serie di organi e autorità (valutazione di impatto ambientale, soprintendenze, autorità di bacino, ecc.). I lavori interesseranno il canale per circa 9 chilometri. Nel primo tratto (dal punto di immissione delle acque del depuratore nel canale e per circa 3,2 chilometri) e nell’ultimo (per circa 1,4 km) è prevista la pulizia del canale; nel tratto centrale (per circa 4,3 km, in corrispondenza della zona Murgia Catena), invece, il progetto propone la realizzazione di una nuova sagomatura del canale, con l’utilizzo di cemento e pietra calcarea. A destra e a sinistra del canale, inoltre, sono previste piste di servizio.
Se gli interventi progettati nel primo tratto e in quello finale non presentano criticità, la prevista nuova sagomatura del canale e la realizzazione delle piste di servizio nel tratto centrale (zona Murgia Catena, quello visibile nella prima immagine) presentano, invece, oggettive problematiche, andando ad incidere significativamente in un contesto particolarmente delicato sotto il profilo ambientale, paesaggistico, archeologico, sottoposto a diversi vincoli di tutela.
In proposito sono state espresse preoccupazioni e sollecitazioni dal territorio, che condivido. Mi auguro che, nel corso di questa fase dedicata alle valutazioni di organi tecnici regionali e statali, si possa rivedere rapidamente le soluzioni progettuali proposte puntando alla preservazione naturale dell’attuale corso d’acqua o valutando soluzioni alternative con minore impatto ambientale e paesaggistico.
A monte, infine, ribadisco la necessità, più volte espressa, di attivare e diffondere sempre più sistemi che consentano il recupero e il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue urbane depurate. L’acqua è un bene troppo prezioso perché possa andare disperso. Nel nostro contesto, la rete di canali esistenti consentirebbe un pieno utilizzo di acque affinate al servizio delle attività agricole di un vasto territorio.