Davvero una bella notizia. Dopo una vertenza durata cinque anni – a partire dall’acquisto dell’azienda da parte di una multinazionale che poi l’aveva chiusa, quindi solo per accaparrarsi una quota di mercato – la firma dell’accordo ieri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, consentirà ai dipendenti della ex Om Carrelli (195 persone, in gran parte operai specializzati) di ricominciare il lavoro in una nuova struttura, la Tua Autoworks Industries, che costruirà, per la prima volta in Puglia, un’automobile, una utilitaria alimentata anche a energia elettrica. Secondo il piano industriale, nel corso dei prossimi due anni, le assunzioni sono destinate a raddoppiare.
Al Presidente Michele Emiliano, all’Assessore alle politiche del lavoro Sebastiano Leo e a Leo Caroli, presidente della task force regionale per l’occupazione, vanno i miei ringraziamenti per il lavoro svolto e il risultato conseguito. La Regione, su questa difficile vertenza, ha messo in campo determinazione, volontà politica, risorse finanziarie proprie, riuscendo a ridare lavoro e speranza ai lavoratori e alle loro famiglie. L’esito positivo è stato raggiunto anche grazie ad un’azienda che ha proposto investimenti e un piano industriale moderno e concreto.
Mi auguro che le stesse condizioni si possano rapidamente determinare anche per un’altra vertenza del nostro territorio, quella che coinvolge i 215 lavoratori dello stabilimento di Ginosa del gruppo Natuzzi. L’accordo quadro siglato a Roma alcune settimane fa (15 novembre) tra il gruppo Natuzzi e i sindacati confederati, presenta, come ho già rilevato, incertezze e ombre. Contiene clausole che destano rilevanti perplessità, come, ad esempio, l’aver subordinato la riassunzione dei lavoratori alla concessione della Cassa Integrazione in Deroga in attesa di un piano industriale ancora tutto da definire e la pretesa che i lavoratori stessi, per essere riassunti, debbano preliminarmente definire il loro eventuale contenzioso con l’azienda. Questa condizione, in altri termini, costringe i lavoratori a scegliere tra un posto di lavoro e la tutela dei propri diritti dinanzi all’autorità giudiziaria.
La Regione, come ha più manifestato attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, anche su questa difficile vertenza è impegnata a svolgere il proprio ruolo fino in fondo e a mettere a disposizione risorse proprie, ma è indispensabile, come è appunto avvenuto per il caso ex Om Carrelli, che il gruppo industriale coinvolto, la Natuzzi, torni a credere nel nostro territorio, che poi è il suo, con nuovi investimenti e soprattutto con un piano industriale aggiornato ai tempi, innovativo e ambizioso.